Kurt Hamrin e Narciso Parigi all'inaugurazione del nuovo Viola Club Tuscany a Lido di Camaiore

05/06/2010 22:05

Che effetto sentire la voce di Narciso Parigi che intona l'inno della Fiorentina! Quante emozioni per i tifosi viola che lungo tutti questi decenni hanno sofferto, molto e gioito, poco, per la propria squadra. Sì, perché tifare Fiorentina, a Firenze, ma anche in qualunque altra parte del pianeta calcio, vuol dire, soprattutto, essere autoironici e capaci di sorridere delle proprie disavventure. Eppure, nonostante queste considerazioni, giuste e pertinenti, c'è ancora qualcuno che, come è accaduto l'altra sera al ristorante Tuscany sul viale Colombo a Lido di Camaiore, che costituisce un nuovo Viola Club e invita, per la sua inaugurazione, nientepopodimeno che lo stesso Narciso Parigi, l'Uccellino Kurt Hamrin, il giornalista Sandro Bugialli. Il presidente del club, Gian Pietro Benini, ha organizzato le cose per bene. Dietro il tavolo degli ospiti, un mega schermo sul quale sono state proiettate le immagini di cinquanta anni di storia calcistica viola dedicata, in particolare, agli anni Cinquanta e Sessanta quando Hamrin, lo svedese volante, segnava gol a grappoli e si innamorava, facendo innamorare, di Firenze e dei fiorentini. Un pubblico piuttosto 'datato' quello che ha ripercorso, attraverso i filmati e le parole di Narciso Parigi e di Hamrin, quella che è stata l'età pionieristica del calcio moderno. E questo andare indietro nel tempo è stato accompagnato dagli aneddoti di chi, quella stagione, ha vissuto da protagonista. Parigi ha detto chiaramente che il suo inno ufficiale non gli ha mai fruttato un soldo se non popolarità. Narciso è apparso in grande forma nonostante i suoi 83 anni e ha tenuto banco facendo sorridere tutti i presenti e non sbagliando un colpo su date e nomi. Hamrin ha spiegato bene il suo mal di Firenze: "Quando uno arriva a 22 anni in una città come sono arrivato io a Firenze, e ci rimane a lungo, finisce inevitabilmente per fare amicizie, magari conoscere la fidanzata e futura moglie, sposari e veder nascere i propri figli. Ecco, è inevitabile, poi, che scelga, alla fine, di restarci come ho deciso io". Bugialli ha domandato a Hamrin quale sia stato il tecnico al quale era più legato e lo svedese non ha avuto dubbi: Beppe Chiappella. Quest'ultimo è stato uno degli artefici del primo scudetto targato Fulvio Bernardini. A proposito di Chiappella è stato citato un simpatico aneddoto. "Se mi tolgono le braccia - era solito dire il centrocampista viola - posso smettere di giocare a pallone". Era una boutade, ma, in effetti, Chiappella era uno che si agitava e aiutava molto con le braccia. Si è parlato anche della Fiorentina dei Della Valle e Hamrin ha sposato una coerente neutralità. Solo,ha detto che la Fiorentina di quest'anno è stata penalizzata dall'arbitraggio di Monaco col Bayern, altrimenti chissà, avrebbe tenuto più a lungo la concentrazione. Invece è andata come è andata. A chi gli ha chiesto quale giocatore sia stato più simile a lui lo svedese non ha avuto dubbi: Paolo Rossi. Narciso Parigi ha raccontato di quando, tanti anni fa e prima che entrasse in politica, a casa sua organizzò un pranzo cui presero parte amici e un certo Silvio Berlusconi. "Ebbene - ricorda Parigi - riuscì  far firmare contratti pubblicitari a tutti. Faceva quello che voleva e riusciva aottenere tutto. Guardate le televisioni private. Tutti ci si sono fracassati il naso, lui è l'unico ad averle fatte diventare un impero, segno che le qualità ci sono. Poi, quanto all'aspetto politico, non entro nel merito. Quanto alla squadra di quest'anno, era meglio se si fosse concentrata solo sul campionato, invece, hanno voluto fare troppo e non avevano i giocatori. Non parliamo, poi, della disgrazia di Mutu".