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Il Casinò di Bagni di Lucca riapre, con successo, i battenti

19/09/2011 10:01

Tappeto rosso, doppi petti, affreschi, pubblico di tutte le età, tanti volti sorridenti, ambiente di gran classe: si presenta così, con grande glamour, il casinò di Bagni di Lucca, alla sua inaugurazione. La sala da gioco, "La sala dei gigli" con gli ottagoni, offre un meraviglioso colpo d'occhio, sembra progettata per fare questo tipo di attività. Presenti un complesso di jazz e giocolieri che hanno dato vita ad uno spettacolo circense. Imponente l'afflusso di pubblico all'inaugurazione, pubblico composto per la maggior parte da gente della zona.

La storia del locale affonda le sue radici nel 1837, anno in cui il Duca Carlo Lodovico di Borbone concesse al francese Mathis il permesso di costruire a Ponte a Serraglio un casinò su progetto dell'architetto Pardini. L'apertura del casinò avvenne nel 1839 e sin da subito l'affluenza dei villeggianti iniziò ad aumentare: il gioco, infatti, richiamava una moltitudine di personaggi in cerca di fortuna al tappeto verde. Nel 1846, però, fu decretata la proibizione di tutti i giochi d'azzardo. Da allora le eleganti sale del casinò di Bagni di Lucca videro solo accademie musicali e letterarie, feste da ballo, e "innocenti" giochi come il biliardo, i dadi etc. Iniziò così il lento declino di Bagni di Lucca come esclusivo ritrovo di villeggianti e turisti che provenivano da ogni parte d'Italia e d'Europa per sfidare la sorte al casinò. Nel 2009 la sala da gioco fu riaperta, ma, a dispetto delle grandi aspettative, l'attività si rivelò un vero e proprio flop. Adesso, il gruppo facente capo a Fabrizio Marchini e Massimo Della Seta, ha riallestito il locale per farne un polo attrattivo che avrà fra i suoi punti di forza, oltre alla sala da gioco, anche un bar ed un ristorante adiacenti alla struttura. Rispetto a due anni fa ci sono inoltre nuove opportunità che arrivano dal mondo del gioco che consentono di rendere l'esercizio più simile ad un vero e proprio casinò. L'ampia gamma di macchine da gioco offerta comprende: roulette gestita elettronicamente, tavolo da poker elettronico, gioco on-line, video lottery, che sono slot più evolute che consentono vincite fino a 500.000 euro, vale a dire vere e proprie vincite da casinò: due anni fa queste non esistevano. Niente tavoli verdi, visto che lo Stato non ne concede la licenza. Due anni fa non esistevano gli strumenti per rilanciare un posto come questo, ora, invece, queste nuove macchine lo rendono molto più simile ad un casinò con regolare licenza: qui vengono utilizzate vere e proprie slot da casinò. Prima della riapertura l'ambiente era fatiscente, adesso, invece dopo un gran lavoro di restauro, la cornice è affascinante.

Fabrzio Marchini spiega le motivazioni che hanno spinto il suo gruppo ad investire su Bagni di Lucca: "Ci piaceva l'ambientazione, l'immobile. Due anni fa era stata fatta una comunicazione falsata perché si era parlato di casinò, quando, invece, la gente, arrivando qui, si è trovata davanti una sala giochi tradizionale, perché non poteva essere diversamente. La passata gestione aveva anche fatto l'errore di non aprire il ristorante, che noi abbiamo ritenuto fosse indispensabile per il successo dell'iniziativa". E' dello stesso avviso Massimo Della Seta: "Quando è stato fatto il precedente tentativo c'erano due fattori che mancavano rispetto all'attuale gestione: il primo è la video lottery, che consente di fare vincite fino a 500.000 euro, il secondo è il fattore ristorante. Nella precedente gestione non era stato attivato un ristorante, c'era solo un servizio di bar. Con una modica spesa, offriamo menù completi ad un livello di ristorazione molto alto. L'obiettivo è quello di portare la gente a passare la serata: non solo venire a giocare, ma anche a cenare, fare l'aperitivo, con in sottofondo musica live. Puntiamo a fornire un'offerta più completa rispetto alla precedente gestione, ed oggi abbiamo gli strumenti per poterlo fare: abbiamo allestimento diversamente le sale. Sono molto soddisfatto del riscontro di pubblico presente: vuol dire che abbiamo fatto le cose nella maniera giusta. La maggior parte dei presenti è della zona, e questo mi fa piacere, perché Bagni di Lucca è un comune piccolo e c'era il pericolo di incontrare la diffidenza della gente di fronte all'ennesima riapertura della sala da gioco dopo la scottatura dell'ultimo fallimento: a giudicare dalla copiosa affluenza di pubblico, abbiamo sconfitto questa diffidenza".

Andrea Brunicardi

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