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Un cazzotto in faccia al doping e al ciclismo ufficiale: Ivano Fanini di nuovo in guerra: ha chiesto agli organizzatori della corsa rosa di far correre Amore & Vita – McDonald’s il Giro nel Giro partendo cinque ore prima della tappa vera e propria

08/03/2009 13:02

Un Giro nel... Giro. Ivano Fanini ne ha studiata un'altra delle sue: ha chiesto di poter partecipare al Giro d'Italia partendo cinque ore prima della carovana ufficiale per correre, da solo con la sua squadra, lo stesso percorso della tappa rosa. Questo per far vedere la differenza tra i propri atleti e i campioni, i suoi che, nella lotta al doping, si alimentano con sostanze naturali. Una provocazione, ma anche un sasso gettato nello stagno dell'indifferenza generale verso il problema del doping nel ciclismo. Ma accetterà Rcs, l'organizzazione, di cedere parte delle luci della ribalta a una formazione che potrebbe rubare attenzione e credibilità al Giro vero e proprio? 

Nella foto: l'atleta di Amore & Vita Mc Donald's Gerlach con il campione del mondo Alessandro Ballan

"Gli ostacoli che Amore & Vita Mc Donald's ha dovuto  superare per mettere insieme tutti i tasselli nel miglior modo possibile sono molti - spiega Cristian Fanini - tuttavia il management del team, affiancato dal coordinatore dell’evento Enrico Polo e dallo sponsor finanziatore di tutto il progetto, Rigoni di Asiago, sono molto fiduciosi affinché tutto possa realizzarsi già da quest’anno ed essere, così, al via il 9 maggio da Venezia anticipando di cinque ore la carovana rosa.

La televisione americana A&E ha confermato il proprio impegno, sarà quindi presente al seguito di tutte le tappe con una troupe che filmerà gli atleti 24 ore su 24, come già successo alcune settimane fa durante il training camp di Lido di Camaiore, poi nel ritiro della squadra a Lucca e, successivamente, al Giro della Provincia di Grosseto. I filmati andranno, poi, in onda in America nel corso dello show Intervention, proprio come per quelli precedenti (60 ore di filmato sono state scelte per il final cut). Occhi puntati sullo statunitense Chad Gerlach che, tornato alle corse dopo cinque anni vissuti da senza tetto e tossicodipendente, ha dimostrato di essere competitivo nonostante il suo ematocrito sia soltanto a 36.

Gerlach sarà uno dei protagonisti del “Giro nel Giro” assieme a tutto il team (17 corridori) che, nonostante i molteplici impegni agonistici di questi giorni, sta svolgendo già una preparazione accurata per questo evento. A questo proposito c’è da segnalare che alcuni centri medici sportivi si sono già mossi e hanno contattato il team per mettere a disposizione degli atleti una équipe di medici che seguirebbero interamente e gratuitamente questo particolare giro di Amore & Vita, monitorando costantemente le performance dei corridori con tanto di test antidoping giornalieri che verrebbero messi on-line in tempo reale sul sito della squadra, insieme ai video della tappa svolta dal team. Inoltre, anche molti giornalisti, tra l’altro alcuni che lavorano per riviste, quotidiani e sitiweb stranieri, si sono fatti avanti per conoscere tutti i dettagli del programma e sono interessati a seguire giorno per giorno il team.

Ci stiamo preparando e organizzando al meglio – spiega il Presidente Ivano Fanini - ci siamo messi in contatto anche con l’RCS perché la nostra non vuole essere una manifestazione che danneggi il Giro del Centenario, bensì, un’iniziativa parallela che dimostri che si può correre anche senza doping e con il solo supporto di alimenti e prodotti 100 per cento biologici. Non vogliamo screditare le performance degli atleti che correranno il vero Giro, vogliamo soltanto capire e rendere pubblico agli occhi della gente quali sono i reali tempi e valori – sempre con le dovute proporzioni tra i nostri corridori e i campioni che si giocheranno la vittoria – di atleti che corrono senza l’uso del doping. I nostri corridori, infatti, gareggiano puliti e vogliamo dimostrare a quali difficoltà andranno incontro. Spero quindi di trovare la collaborazione degli organizzatori anche se oggettivamente so che sarà molto dura. Zomegnan infatti da amico personale quale era 25 anni fa, tanto che mi portò da un suo amico (Maggi) che all’epoca diventò mio sponsor (avevo in squadra Franco Chioccioli con il quale vincemmo una tappa al Giro) ma poi si rivelò insolvente e da lì si incrinò il nostro rapporto. La mia speranza tuttavia è che il suo “capo”, il dottor Antonello Perricone, possa sbloccare la situazione, ovvero permetterci di pedalare sul percorso ufficiale 5 ore prima della carovana rosa”.

E aggiunge: “Ultimamente, dopo il Giro di Grosseto e quello di Sardegna, ho ricevuto i complimenti anche da alcuni ‘addetti ai lavori’ e questo mi ha fatto molto piacere. Soprattutto un noto direttore sportivo mi ha contattato dicendo che apprezza quello che faccio e che i miei atleti meritano un plauso per le loro performance ‘a pane e acqua’. Mi ha detto che si vede che sono puliti perché vanno spesso all’attacco e cercano di mettersi in luce, tuttavia faticano a recuperare, specialmente nelle corse a tappe (e quelle che facciamo noi sono di 5/6 tappe, figuriamoci quindi in 22 tappe). D’altro canto ci sono anche altri che ci criticano, ma questo è normale, ce lo aspettavamo. Sicuramente non ci fermeremo di fronte alle chiacchiere. Spero soltanto che l’RCS appoggi questa nostra iniziativa e ci permetta di percorrere le tappe del Giro, visto che partendo 5 ore prima rispetto alla tabella di marcia ufficiale, non saremmo di nessun intralcio a nessuno”.

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