Feliciano Piccolo, professione imprenditore edile: "Ecco perché ho deciso di abbassare i prezzi dei miei appartamenti: meglio vendere in tempo di crisi che restare a bocca asciutta"
18/05/2009 19:57
Feliciano Piccolo è un imprenditore edile piovuto a Lucca un lustro fa o giù di lì. Sposato, padre di tre figlie, ha il mattone nel sangue. Glielo ha trasfuso il padre Costantino, anche lui muratore e capocantiere da una vita. Feliciano, stesso nome del nonno come si usa da Roma in giù, si è conquistato i galloni di impresario direttamente sul campo, accompagnando il genitore in lungo e in largo, con il sole e con il vento, dalla Campania alla Toscana. Ha cominciato a lavorare specializzandosi nella posatura dei cosiddetti mattoncini in cortina e, da lì e contro il parere del padre, ha fatto il grande salto mettendosi in proprio. "Ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada - racconta Piccolo che sta ristrutturando una bellissima casa di oltre 500 metri quadrati, con tanto di piscina, in via Salicchi a San Marco - l'ingegner Luigi Merlino di Firenze il quale, vedendo la precisione dei lavori mio, di mio padre e di mio fratello, decise di affidarci dei lavori per i cosiddetti muri con pietre a vista per conto della Pica Spa. Iniziai con un cantiere e, piano piano, presi a formare delle squadre che controllavo io recandomi ogni giorno sul posto di lavoro per verificare che tutto andasse secondo le promesse e le premesse. Io ero il responsabile dell'andamento dei cantieri e ne rispondevo alla società che me li aveva affidati. Il mio pregio maggiore è stato sempre quello di essere puntuale nella consegna. Non ha senso, per me, dilatare i tempi di consegna degli appartamenti. Infatti, ritardando la consegna non si fa altro che perdere tempo e denaro oltre che a indispettire gli altri. Io ho sempre avuto, come consiglio, da mio padre, di non fare mai il passo più lungo della gamba. Ecco perché, adesso, nonostante una crisi che attanaglia questo settore, riesco a stare tranquillo e a potermi permettere anche di aspettare il cliente giusto per vendergli la casa. Mi sono rimasti, a Lucca, 25 appartamenti che vendo a poco più di 2300 euro al metro quadrato, soprattutto quelli un po' più capienti. Qualcuno si meraviglia, ma credo che noi costruttori si debba recitare un mea culpa generale, perché in tempi di crisi è inutile chiedere la luna, basta guadagnarci anche un minimo, ma evitare di restare con il cerino in mano. Io amo questo lavoro, quando sono in ferie non resisto lontano dai cantieri per più di tre, massimo quattro giorni, mi piace l'odore della calce, stare in mezzo agli operai, sentirmi responsabile per loro e per chi si affida a me.