Torna la maglia del centenario. Davide Corti, titolare di Studio Sport: "La Lucchese inizia a tirare come marchio. Presto nuovi prodotti"
04/11/2009 12:24
E' ormai un punto di riferimento. Quello che mancava da sempre,
se si accettua un breve tentativo in un supermercato cittadino. Ora, i
tifosi rossoneri, hanno finalmente un angolo tutto loro, dove acquistare
i prodotti che portano il marchio Lucchese. Studio Sport, di via
delle Ville, è sempre più al centro delle attenzioni di chi segue i
rossoneri. E non solo. Questa azienda, che si sta proponendo
tra le più innovative nel panorama delle attività dedite alla forniture
sportive, ha solo un anno di vita ma conta già clienti molto
importanti.
Tra i suoi acquirenti,
oltre la Lucchese, ha altre prestigiose realtà calcistiche. A cominciare
dalla Massese, dal Pisa, dal Viareggio, dei quali è fornitore in tutto e
per tutto. Senza
considerare che l'Empoli si rivolge a questa azienda lucchese per le
sue personalizzazioni. Anche una ventina di società giovanili, molte
anche fuori provincia, si rivolgono al magazzino di via Mattei - dove ha
sede anche un bellissimo show room - per le mute e tutto il materiale
destinato ai piccoli calciatori. Di come stanno andando le cose,
soprattutto per
quanto riguarda il marchio "Lucchese" ne parliamo con il titolare,
Davide Corti.
Il Lucchese Point è partito da meno di due mesi: è possibile fare un primo bilancio?
"Siamo
contenti, sta andando ben oltre le aspettative. Ogni settimana ci sono
acquisti, almeno una decina, spesso di più. E le forniture si stanno
assottigliando. Se i tifosi a volte non trovano le misure è perché
questo materiale personalizzato della Lucchese arriva direttamente
dall'Errea e i tempi, inevitabilmente, si allungano un pochino. Ma
l'Errea lavora davvero bene: i suoi prodotti realizzati all'estero sono
in fabbriche di proprietà e con personale italiano. Niente conto terzi
che spesso fa scadere la qualità".
Qual è il prodotto che vende di più?
"Senz'altro
la felpa nera con la scritta "Lucchese 1905". E' bella e molto
elegante. Basti pensare che non sfigurava nemmeno a Palazzo Orsetti
quando la Lucchese è stata ricevuta dal sindaco qualche settimana fa".
Sono previsti nuovi arrivi a breve?
"Stiamo
lavorando per il Natale. Di sicuro per quel periodo, come idea regalo,
i tifosi troveranno la maglia del centenario. L'avevamo promessa e la
stiamo riproducendo. Sarà in tutto e per tutto uguale a quella
realizzata nel 2005, naturalmente senza alcun sponsor. A breve contiamo
anche di realizzare un cuscino speciale per lo stadio".
Bollono altre cose in pentola?
"Stiamo
valutando l'ipotesi di realizzare una sciarpa. Eravamo contrari perché
la sciarpa indica più il legame con un gruppo di tifosi che con la
squadra. E per i primi la produzione di questo tipo di materiale
serve per la sopravvivenza e per pagare le trasferte. Non volevamo
assolutamente entrare in competizione con loro, ma molti tifosi ce le
stanno chiedendo. Non so, vedremo".
Guardando invece al lungo periodo che vi prefiggete?
"Sul piano generale di
incrementare la proposta degli articoli e delle marche e continuare a crescere come realtà anche
all'ingrosso, agendo sempre sul pre e post vendita più che sui prezzi;
per quanto riguarda la Lucchese di aprire prima o poi un punto vendita
allo stadio. Sappiamo che ora, per problemi di varia natura, non è
possibile ma contiamo di farcela. Un sogno nel cassetto è quello di
riuscire a veicolare un numero sempre maggiore di capi di abbigliamento
rossonero tra i ragazzi. Ci piacerebbe moltissimo che su dieci bambini che entrano
in negozio almeno uno ci chieda la maglia della Lucchese e non solo
quelle dei club di serie A".
Sembra prematuro, ma in realtà è ora che si iniziano a disegnare le maglie per la prossima stagione.
"Vero,
siamo già all'opera. Naturalmente non posso dire nulla di particolare
se non che la prima maglia sarà inserita in una linea tradizionale,
mentre sulla seconda ci sarà spazio per gli esperimenti".
E' una scelta ormai di tutti i club: prima maglia tradizionale, seconda, via libera agli stilisti.
"Sì,
è così. Prendiamo la Juventus: prima maglia tradizionale, con numeri
classici, semmai con una personalizzazione marcata; seconda argento. E
lo scorso anno era color oro. Gli stilisti si sbizzarriscono, ma il mercato dà
loro ragione perché si vendono più seconde maglie che prime. Per la
loro unicità, per il fatto che il prossimo anno sarà completamente
diversa".
Vale anche per le maglie della Lucchese: è la seconda a vendere di più?
"No,
nel caso della Lucchese è il contrario: è quella rossonera a vendere di
più nonostante la bianca sia a mio avviso molto bella. Le ragioni
credo siano due: in primis ancora poche persone hanno in casa la maglia
della Lucchese e quindi preferiscono acquistare quella classica e poi
Lucca fa della tradizione un punto di forza. Non va dimenticato mai questo aspetto".
La
maglia in vendita non riproduce il logo della Lega Pro che è invece sulle
divise dei calciatori. E' ipotizzabile che accada un domani?
"Il
logo viene acquistato direttamente dalla Lucchese, è quindi un
rapporto diretto tra la società e la Lega. Noi ci limitiamo ad apporlo
sul materiale da gioco della Lucchese; andrebbero verificate le
possibilità di una commercializzazione di quel marchio con questi due
soggetti. Non escludo si possa fare".
Tra le tendenze che emergono ad alti livelli c'è quella a produrre la nuova maglia ancor prima che finisca il campionato.
"Lo
scorso anno l'ha fatto il Milan e altre si stanno allineando. Il motivo
è semplice: durante i mesi estivi c'è una contrazione nelle vendite.
Immettere sul mercato una nuova maglia a maggio significa garantirsi
due mesi di vendite alte in più. E' una strategia che tutti i marchi
stanno iniziando a perseguire".
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