Berretti:
Mister Venturelli vuole una Berretti a immagine e somiglianza della priama squadra: "Giocheremo con il solito modulo"
14/07/2010 19:38
Non sarà e non potrà essere un'estate come le altre. E' l'estate del
grande salto. E hai voglia di dire che la decisione è annunciata da
tempo, che poco alla volta sarà metabolizzata. In realtà la presa piena
di coscienza arriverà ora. Quando i compagni - pardon, gli ex compagni
- inizieranno ad allenarsi, a giocare, a attendere la prima gara, a
varcare le scalette del Porta Elisa con una maglia rossonera addosso.
Per Emanuele Venturelli non sarà un'estate come le altre. Anche se si
sta buttando a capofitto nel suo nuovo ruolo, doppio ruolo, di
allenatore della Berretti rossonera e di raccordo con la prima squadra.
"La
nostalgia per il campo c'è già, ma me ne renderò ancora più conto
quando avrò il fischietto al collo. A quel punto volterò completamente
pagina".
Resterà comunque a lavorare con i suoi compagni di squadra già nel ritiro.
"Vero,
e questo, sono convinto, mi servirà. Vado a affrontare una cosa e dovrò
imparare tanto e il fatto di stare a contatto con la prima squadra in
questa veste mi aiuterà a capire come si programma il lavoro".
Da un punto di vista tattico intende riprodurre nella Berretti il modulo della prima squadra?
"Sì, imposterò la squadra come la Lucchese titolare, e poi proverò a metterci naturalmente la mia esperienza".
Come
intende impostare i rapporti con i ragazzi che andrà a allenare? Lei è
sempre stato prodigo di consigli ai suoi compagni più giovani, ma ora
il ruolo sarà diverso.
"E' ovvio che il rapporto deve essere
diverso e c'è bisogno di una figura dominante ma ci deve essere la
disponibilità al confronto. Bastone e carota, insomma. Ho sempre
pensato da giocatore che fosse utile confrontarsi con l'allenatore, ma
poi era lui a decidere".
Gia pensato a cosa dire ai suoi nuovi ragazzi al primo allenamento?
"No,
improvviserò, farò capire cosa voglio da loro e la mia disponibilità
nei loro confronti. Poi, con il passare dei giorni, inizieremo a
conoscerci".
Passiamo alla Lucchese prima squadra: il suo giudizio.
"Giovannini,
come sempre, ha fatto un bel lavoro. Devono arrivare ancora un paio di
under 21, ma nel frattempo sono stati presi giocatori validi per un
torneo difficile, che possono fare bene e garantirci almeno un
campionato tranquillo".
Su chi scommette tra i nuovi?
"Tutti
arrivano estremamente motivati, anche perché Lucca è una piazza ambita
di questi tempi, ma se devo fare un nome, dico Grassi. Forse perché
l'ho vissuta anche io questa situazione, ma il fatto che sia lucchese
mi lascia pensare che possa avere delle motivazioni ancora più forti
degli altri".
Nel frattempo, anche l'Arezzo a cui è legato, non ce l'ha fatta e dovrà ripartire dai dilettanti: è un'ecatombe di squadre.
"Mi
spiace molto: a Arezzo c'è una parte bellissima della mia carriera, ci
sono degli affetti. Non me l'aspettavo e conoscendo il presidente
Mancini pensavo riuscisse a farcela".
Come se ne esce da questa situazione?
"Dovrebbe
essere stabilite regole ferree e controlli molto frequenti. Di sicuro
le recenti disposizione sui giovani lasciano il tempo che trovano. E
poi forse ci sono davvero troppe squadre, ma è difficile ora lasciare
tutti questi giocatori a piedi".
Fabrizio Vincenti