Mondo Pantera:
Mister Bianchi all'assalto degli Allievi Nazionali: "Ci attende un campionato impegnativo, ma l'entusiasmo e la voglia di far bene non ci mancano di sicuro"
07/07/2009 13:41
Paolo Bianchi è pronto. L'allenatore della squadra Allievi di questa
ultima stagione sarà uno dei trainer rossoneri del settore giovanile
anche per il prossimo anno. A quel punto saranno ben sei gli anni di
permanenza nella Lucchese, a testimoniaza del legame che va ben oltre
il semplice rapporto professionale. Lo scorso anno, del resto, aveva
già pronta una panchina in quel di Prato, ma appena si profilò la
possibilità di prendere parte al progetto di rilanciare il calcio a
Lucca non ebbe dubbi. E scelse ancora una volta i rossoneri. A distanza
di 11 mesi da quei momenti travagliati, l'amarezza per un fallimento
annunciato non è del tutto scomparsa, anche se ora si guarda al futuro.
Che si chiamerà campionato Allievi nazionali, una prima volta assoluta
per Bianchi, un'occasione di crescita professionale ancora con la sua
Lucchese.
"La stagione appena conclusa - attacca Bianchi - è stata
sicuramente particolare, anomala, soprattutto per come è cominciata, in
mezzo a mille difficoltà e a pochi ragazzi. E' stata una partenza ad
handicap, ma poi, tutti insieme, ci siamo rimboccati le maniche e sono
arrivati i risultati che mi pare siano stati positivi".
Da sei anni
in rossonero, ha potuto toccare con mano tre gestioni societari
diverse: Grassi, Fouzi Hadj e Giuliani. Quali le affinità e le
differenza nel
settore giovanile?
"Sì, sono da parecchi anni qui e mi sono
purtroppo dovuto sorbire anche tutta la situazione legata al
fallimento, davvero un momento a cui non avrei mai voluto giungere.
Del periodo di Grassi, quando sono arrivato alla Lucchese, ricordo la
voglia di programmare, di costruire qualcosa di importante con il
settore giovanile. Un po' quello che questa nuova dirigenza sta
cercando di fare: c'è voglia di di futuro. Nel periodo di Fouzi Hadj,
invece, c'è stata una progressiva perdita di importanza del settore
giovanile, segnali che le cose non stavano andando per il verso
giusto c'erano".
Torniamo alla stagione appena conclusa per abbozzare un giudizio.
"Lo
dicevo prima: credo sia stata positiva, anche in considerazione del
fatto che siamo partiti a fine agosto e venivamo dal fallimento della
precedente società con la perdita di tantissimi ragazzi in gamba.
Questa situazione, forse incosciamente, ci ha un po' condizionato tutti
e i risultati iniziali altalenanti ne sono stato uno specchio fedele".
A un certo punto la squadra ha però iniziato a trovare una sua fisionomia: cosa è scattato?
"E'
vero, ma non è da legare tutto questo a una partita in particolare. Ci
siamo guardati in faccia e ci siamo detti che si doveva fare bene per
noi stessi e per chi credeva in noi. Non potevamo permetterci di fare
male con questa maglia".
Qualche rimpianto?
"Uno e
grande: tutti quei ragazzi che ci hanno lasciato per approdare in altre
squadre pronte nel ruolo di avvoltoi sul cadavere della Lucchese. Fa
male vedere tanti ragazzi che coltivi, prendere improvvisamente altre
strade. E poi dispiace per l'epilogo in Coppa Italia con la
Settignanese. Abbiamo buttato via la qualificazione, ma va anche detto
che fisicamente e mentalmente eravamo stanchi. A tirare la carretta
sono stati i soliti giocatori per tanti mesi. Alla lunga credo abbia
pesato".
Tra le soddisfazioni maggiori invece cosa si può mettere?
"La
crescita di molti ragazzi e il gioco della squadra che progressivamente
è venuto fuori. E poi la promozione della prima squadra che è stata
importante e bellissima anche per tutti noi".
Tra i giocatori che sono cresciuti c'è anche DI Lorenzo che è destinato ad altri palcoscenici.
"Di
Lorenzo ha mezzi fisici e tecnici per fare bene, non gli manca nulla e
va a merito del ragazzo aver preferito restare nella Lucchese la scorsa
estate. Quella scelta ora l'ha premiato. Comunque ci sono anche altri
giocatori che a mio avviso possono arrivare tra i professionisti se
riusciranno a migliorarsi. Nomi, però, non ne faccio".
La prossima stagione sarà tra gli Allievi nazionali: un altro mondo.
"Sarà
una esperienza stimolante per me e per i ragazzi. La società si sta
muovendo bene e sono convinto che avremo a disposizione dei buoni
elementi. Di sicuro sarà un campionato molto più impegnativo, basti
pensare che alcuni degli avversari che affronteremo potrebbero nel giro
di qualche tempo arrivare nelle rose di squadre di serie A e B".
I propositi per il nuovo anno che va a incomiciare.
"Mi
aspetto un anno positivo. Partiremo il 23 agosto e il gruppo, salvo
quattro-cinque giocatori, sarà tutto nuovo. Gli obiettivi? Andare più
avanti possibile nel campionato, lavorare seriamente per far crescere i
ragazzi e, perchè no?, sperare di riuscire a lanciare qualcuno dei miei
calciatori nell'orbita della prima squadra".
Fabrizio Vincenti