Giovanissimi Nazionali:
Mister Alessandro Tempesti č pronto: "Questo campionato sarā una bella sfida per me e per i miei ragazzi, ma ci leveremo delle soddisfazioni. Orgoglioso di essere tornato alla Lucchese"
28/08/2009 17:55
Alessandro Tempesti, 44 anni lucchese di Lucca drento, è
pronto. Da circa una decina di giorni sta allenando i suoi nuovi
ragazzi, quelli della formazione Giovanissimi Nazionali, che saranno
impegnati in un torneo molto duro, selettivo, sicuramente in grado di
farli maturare. Tempesti torna in rossonero dopo alcune stagioni
passate sulle panchine di altre formazioni della provincia tra cui la
Folgor Marlia e il Tau Altopascio. Ma il rossonero è un po' il suo
colore visto che in precedenza aveva già allenato per tre anni le
formazioni giovanili rossonere e che, soprattutto, aveva vestito la
casacca da attaccante ai tempi del professor Baldi allenatore e con un
certo Roberto Paci come compagno di squadra.
Un ritorno a casa, si può dire?
"Sono
prima di tutto un tifoso rossonero, seguo la prima squadra e spero
anche quest'anno di riuscire a vederla perlomeno qualche volta, visto
che spesso giocheremo la domenica pomeriggio. Sono orgoglioso e
soddisfatto di essere tornato qui, per di più in una realtà
professionistica".
Il rapporto con il rossonero inizia però da giocatore.
"Esatto,
annata 83-84. Sulla panchina c'era Paolo Baldi e io ero nella
formazione Berretti, ma spesso venivo aggregato alla prima squadra. In
quella formazione c'erano gente del calibro di Dal Molin, Arrigoni e
soprattutto Roberto Paci".
Poi l'approdo sulla panchina delle giovanili.
"Sono stato tre anni sulla panchina rossonera, prima degli Esordienti Regionali, poi dei Giovanissimi Regionali".
Qualcuno di quei ragazzi ha sfondato nel mondo del calcio?
"Romiti è ora nella Primavera della Fiorentina e Anzillotti e Bianchini sono approdati nel Viareggio".
E siamo ai giorni nostri: come è maturata la scelta di tornare alla Lucchese?
"Gli
ultimi due anni li ho fatti al Tau Calcio e l'ex responsabile rossonero
Semplicioni aveva fatto il mio nome alla Lucchese. Così eccomi di nuovo
qua".
Sulla panchina dei Giovanissimi Nazionali con quali stimoli?
"Alti, perché quello che andremo ad affrontare è davvero un campionato importante, che mi incuriosisce e mi attrae".
Pieno anche di rischi, però, visto i nomi di molte formazioni: Parma, Fiorentina, Bologna, Empoli.
"Tantissimi
rischi, indubbiamente. Alcune delle formazioni del girone hanno una
struttura, un tasso tecnico, una forza fisica e una selezione a monte
decisamente diversi dai nostri, però è un'occasione importante per
crescere. Con le altre sono certo ce la giocheremo alla pari".
Che obiettivo vi siete posti?
"Quello di fa maturare i ragazzi e magari sperare di portarne qualcuno a buoni livelli".
La squadra è quasi completata: quali le impressioni dopo i primi dieci giorni di allenamento?
"E'
un gruppo che prima di tutto va amalgamato: ci sono 4-5 ragazzi
provenienti dalla squadra di Roffi e il resto hanno origini molto
diverse, alcuni anche da categorie provinciali. Dopo i primi
allenamenti, posso tranquillamente dire che questa squadra avrà
anche alcuni limiti, ma che esprime grande partecipazione e attenzione.
Sono convinto che soffriremo soprattutto nei primi due mesi, ma che ci
riusciremo a togliere delle soddisfazioni a lungo andare".
Su cosa sta puntando negli allenamenti?
"Soprattutto
sul far acquisire ai ragazzi l'abilità nel palleggio che è
fondamentale. E poi sul farli crescere sotto l'aspetto caratteriale e
dell'educazione. Sono concetti basilari per fare bene nel mondo del
calcio".
Fabrizio Vincenti