Braglia: "Dal mercato solo giocatori che vogliono vestire questa maglia. Appelli al pubblico per l'Ancona? Chi viene, viene"

12/01/2008 16:51

Pochi giorni di mercato e qualcosa ha iniziato a muoversi anche a Lucca. I primi due arrivi - Collacchioni e Cesaretti - vanno a rinforzare quei reparti che forse sono più interessati dalla rivoluzione che ha messo fuori gioco giocatori del calibro di Zanetti, Cipolla e Zizzari tanto per dirne solo alcuni.

Piero Braglia sul mercato non manifesta sorprese, semmai un sostanziale compiacimento: "Siamo in linea con quanto sapevamo dover fare. Andiamo avanti per la nostra strada cercando ragazzi, come i due arrivati, che vengono molto volentieri a Lucca". Quanto al valore dei neo rossoneri il trainer maremmano è chiaro: " Collacchioni è una vita che fa questa categoria Si sa bene cosa vale e cosa può darci. Per Cesaretti credo basti dire che è in prestito e che l'Empoli non è stato disponibile a darcelo con diritto di riscatto, a riprova di quanto la società azzurra creda in questo ragazzo. Il suo ruolo ? Per me è più un esterno che un centravanti. Ancora gli manca un po' la capacità di trovare la porta e su questo deve migliorare, ma ci darà sicuramente una mano. Il fatto che sia di Lucca può essere una spinta in più? Glielo ho già detto: meno ci pensa meglio è. Altrimenti il rischio è che paghi un pedaggio elevato in termini di tensione emotiva".

Due battute anche su un paio di giocatori cardine di questa formazione che stanno crescendo, Briano e Scalise: "Briano in questi ultimi giorni mi sta piacendo per l'aggressività che dimostra. Mi pare, in certi frangenti, di rivedere il Briano di Catanzaro. Se gioca così ci può dare una grossa mano. Quanto a Scalise dico solo che lui, ogni volta che gioca, si deve ricordare di quello che ha passato e farne tesoro".

Sulla gara di lunedì Braglia attacca , sorridendo, il solito disco: "Una gara come le altre che ci aspettano dopo". Già sentita questa. "Andiamo partita per partita. Inutile fare calendari". Anche questa già nel repertorio. "Bisogna giocare gara per gara e rimanere sereni. Zitti e pedalare" Pure questa." Sono gli altri che devono preoccuparsi di noi" Alt, un momento, questa non siamo sicuri di averla già sentita. Vuoi vedere che nel mettere il disco, proprio all'ultimo, al mister è scappato un pensiero che in tanti iniziano a avere? La chiacchierata è finita. Anzi no, c'è una battuta sul pubblico: " Chi viene, viene. Inutile fare ogni volta gli appelli e la conta". Provate a dargli torto.

Fabrizio Vincenti