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Nielsen, il sirenetto rossonero
18/01/2008 16:21

Nicola Nucci - Tuttocalcio e Corriere dello Sport
Alla scoperta di Nickie Billie Nielsen, il giovane danese arrivato
alla corte di Braglia. Un attaccante versatile che può giocare su tutto
il fronte d'attacco. Proviene dalla Reggina che in questa stagione lo
aveva parcheggiato nel Martina nello stesso girone dei rossoneri. E
proprio domenica con la sua nuova maglia incontrerà subito i suoi ex
compagni, anche se della squadra pugliese sono rimasti in pochi
superstiti. In campo andrà in gran parte la formazione Berretti. Alla
Lucchese è arrivato con la formula del prestito fino a giugno, insieme
al centrocampista Ivan Castiglia. Abbiamo sottoposto Nickie ad un fuoco
di domande alle quali ha risposto in uno stentato ma simpatico
italiano, cadenzato dalla tipica inflessione scandinava.
Cominciamo con una presentazione per gli amici di Gazzetta Lucchese.
«Ho
iniziato a giocare molto presto, a cinque anni. Ho mosso i primi passi
nelle giovanili dell'FC Copenhagen, squadra della mia città natale. Poi
sono passato al BK Frem Copenaghen, squadra della seconda divisione
danese, dove ho segnato 7 reti e sono stato votato come miglior
giocatore dell'anno nel 2006, facendo anche parte della Nazionale under
17».
Come sei arrivato in Italia?
«Un osservatore della
Reggina, Giuseppe Geria, mi ha visto all'opera e sono arrivato a
giocare in serie A. Ho avuto la fortuna di esordire a San Siro contro
l'Inter. Sono stato in campo solo sette minuti ma è stata una
grandissima emozione, mi tremavano le gambe. In tutto ho giocato 7
partite, nessuna da titolare. Poi la Reggina ha voluto farmi fare
un'esperienza da titolare e sono finito al Martina. Ho giocato un
ventina di partite tra campionato e Coppa Italia».
E domenica torni al «Tursi» da avversario.
«Purtroppo
la società pugliese non se la sta passando bene, c'è una profonda crisi
economica e la squadra rischia la retrocessione. Contro la Lucchese
andrà in campo una squadra giovanissima. Mi dispiace. Ma ormai sono a
tutti gli effetti un calciatore rossonero».
Forse non sai che
sei il terzo danese nella storia della Lucchese Libertas. Prima di te
Fradsen e Colberg hanno indossato la maglia rossonera in serie A.
«Non lo sapevo. Spero di arrivare in alto come loro».
Nielsen, intanto, è arrivato alla Nazionale danese under 21.
«Sì,
ho esordito in Scozia lo scorso settembre. Sono entrato nel secondo
tempo ed abbiamo pareggiato 0-0. Puntiamo alla qualificazioni agli
Europei».
Con la Nazionale under 19 hai preso parte agli ultimi Europei in Polonia e Svizzera.
«E'
stata un'esperienza importante dal punto di umano prima ancora che
calcistico. Siamo arrivati terzi nel nostro girone alla fase d'elite,
dietro a Serbia e Svizzera. Ho fatto anche un gol nella fase
eliminatoria».
I prossimi impegni internazional in agenda?
«Il 6 settembre in Finlandia. Ma prima giocheremo delle amichevoli in Sud Africa e Olanda».
Una discreta stazza, buona tecnica e rapidità. Alto 175 cm, 73 kg, Nielsen a quale tipologia di attaccante appartieni?
«Posso ricoprire tutti e tre i ruoli d'attacco. A Martina ho fatto sia l'esterno alto che la seconda punta».
A quali grandi campioni danesi del passato ti ispiri?
«Per
i danesi è un mito Allan Simonsen (pallone d'oro 1977 ndr). Ma sono
troppo giovane per ricordarlo. Come attaccante mi piace Tomasson, che
ha giocato nel Milan. Il campione del futuro però è Nicklas Bendtner
dell'Arsenal. Ha un grande talento e a 20 anni è punto fermo della
Nazionale. Fortissimo nel gioco aereo, ma in possesso anche di una
buona visione di gioco, che lo rende anche un grande assist-man».
Che cosa ti piace del tuo paese e di Copenanghen?
«E' una città stupenda, molto viva e all'avanguardia. Ci sono tante
cose da fare. E' meno caotica dell'Italia. Anche se la cucina italiana
non ha rivali».
Allora Nickie, un saluto ai nuovi tifosi in danese e, come si dice da noi, in bocca al lupo.
«Dav, ovvero ciao in danese. Per quanto riguarda il tuo augurio: si risponde crepi, vero?».