Deoma: "Domenica è durissima, ma con l'atteggiamento giusto la Lucchese può vincere il match"

08/02/2008 17:06

Il direttore sportivo Silvio Giusti lo ha ringraziato pubblicamente nel suo intervento a «Noi TV» per averlo avuto al suo fianco a Milano, insieme ad Antonio Magli e al presidente Hadj, nelle ultime frenetiche e decisive ore del mercato di gennaio. Una preziosa collaborazione quella di Daniele Deoma, indimenticato ex difensore della Lucchese (dal 2000 al 2006, con la parentesi di Latina). Lasciato il ruolo di direttore tecnico nel Castelnuovo Garfagnana, per solidarietà con il dimissionario Bruno Russo e in divergenza con la nuova proprietà, Deoma si è tuffato nei box dell'Ata Quark Hotel di Milano per respirare l'aria del mercato, ma soprattutto per dare una mano alla Lucchese nelle difficili e complicate trattative degli ultimi giorni della sessione invernale. «E' stato soltanto un rapporto a livello amichevole, per la stima che nutro nei confronti di Silvio e del presidente Hadj. Non c'è nessun incarico ufficiale».Ma non ci sarebbe da stupirsi se Deoma nella prossima stagione entrasse a pieno titolo nello staff dirigenziale rossonero. Magari come collaboratore di Giusti. Intanto ha fatto un'esperienza importante. Ha visto, allacciato rapporti, fatto amicizie. E contributo a chiudere alcune operazioni.

Come si è mossa la Lucchese a gennaio?
«Ha ritoccato la rosa dove era necessario, mettendo a segno alcuni colpi importanti. Come Cangi e Bonatti, due giocatori di primo piano per la C1, sui quali c'era la concorrenza di club anche di serie B. Poi sono arrivati in prestito giovani promettenti: Nielsen, Castiglia e Cesaretti, che se migliora sotto porta può essere decisivo nel rush finale del campionato. Insieme alla Lucchese hanno fatto un mercato importante l'Arezzo, con i colpi di Chianese e Falsini, e il Taranto che ha preso un centravanti del calibro di Plasmati».

Da giocatore sei stato un difensore grintoso e battagliero. In questa Lucchese potresti giocare anche tu visto il carattere e l'animus pugnandi dei rossoneri. Sei d'accordo?
«Infatti mi sono immedesimato in questa squadra che ha grinta e temperamento, che non molla mai. Ma che ha giocato anche grandissime partite. Penso a quelle con Arezzo e Pescara. Mi rivedo nel suo allenatore che è un grande motivatore. Ho sempre avuto allenatori bravi ma compassati. Come Viscidi e D'Arrigo. Braglia è scatenato
come me. E' il valore aggiunto della squadra. Ospite a Canale 50 l'anno scorso dissi che il Pisa era una squadra normale come valori, ma aveva un grande manico. Questa Lucchese è più forte ma la differenza può farla ancora Braglia».

Domenica va in scena lo scontro diretto con la Salernitana: un pronostico secco.
«Partita durissima che la Lucchese può vincere se scende in campo con l'approccio mentale giusto. Da grande partita. Non remissiva e attendista come forse ha fatto a Crotone. Ma sin dal fischio d'inizio essere aggredire la Salernitana. Se parte così la partita sarà aperta
a tutti i risultati. Poi si può perdere o vincere. Ma la Lucchese deve giocare da Lucchese».

Quale Lucchese scenderà in campo all'Arechi? Braglia ha fatto molti esperimenti. Sarà deciso a puntare sui calciatori più rodati, i suoi fedelissimi, anche ricorrendo a qualche spostamento (vedi Azizou inserito a centrocampo) oppure metterà dentro i nuovi?
«Braglia ha sotto controllo la situazione e farà le scelte giuste. Ha molte soluzioni. Se pensa che Cangi e Bonatti siano pronti potrebbe essere il loro turno. Viceversa potrebbe studiare delle mosse diverse. E' lui ad avere un contatto giornaliero con la squadra, non mi permetto di dare suggerimenti. Faccio soltanto un grosso in bocca
al lupo alla squadra». Allora crepi.

Nicola Nucci