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Magnani: "Quando il mister mi ha detto entra ho ripensato a tutti questi mesi, a quello che ho passato. Ora che felicitā!"
11/02/2008 17:53
Antonio Magnani è tornato a sorridere. Il suo periodo
nero, cominciato dopo l'infortunio patito nella gara di andata con il
Crotone al Porta Elisa, sembra essere, ormai, un brutto ricordo. Ieri,
quando il mister lo ha chiamato dicendogli di cambiarsi a stento è
riuscito a trattenere la gioia. Dentro di sé si sono accavallati
pensieri e sensazioni fortissimi, che gli hanno fornito una sorta di
carica esplosiva al momento di entrare sul terreno di gioco.
Centosessantasette giornate, quattromilaotto ore,
duecentoquarantamilaquattrocentottanta minuti prima di poter sentirsi
ancora un calciatore a tutti gli effetti.
Antonio Magnani, finalmente l'incubo è finito.
"Sì, non vedevo l'ora. Ad essere sincero non mi aspettavo di poter
disputare una partita così importante. Quando il mister mi ha fatto
cenno di entrare ho ripensato a tutto quello che avevo passato in
questi mesi. Posso dire, adesso, di essere veramente contento".
In settimana avevi avuto qualche problema.
"E' vero, mi si era infiammato nuovamente il tendine rotuleo del
ginocchio infortunato. Meno male si è trattato solo di un piccolo
fastidio che, però, mi ha permesso di allenarmi per i restanti quattro
giorni prima della gara con la Salernitana".
Si può dire quindi che ti sei completamente ristabilito?
"Direi di sì. Tuttavia, non voglio, per scaramanzia, essere troppo
ottimista. Quello che mi interessa, adesso, è vivere alla giornata e
cercare di dare il mio contributo a questa squadra per il resto del
campionato. Sono convinto che possiamo toglierci qualche soddisfazione".
Piero Braglia ha avuto per te parole di grande stima. Ha detto
che gli piacciono giocatori come Magnani perché, anche se sbagliano, ci
mettono sempre il cuore. Ha anche aggiunto che sei i tuoi compagni
provassero ad ascoltarti ne ricaverebbero indicazioni utili.
"Le parole del mister non possono che farmi piacere. Devo
ringraziarlo per la fiducia che mi ha dato e, soprattutto, per essermi
stato vicino e avermi fatto capire quanto fossi importante
nell'economia della squadra, durante l'infortunio. I valori che, per
me, sono importanti nel calcio, lo sono anche nella vita. E viceversa.
Io, almeno, la penso così".
Gazzetta Lucchese