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Non c'č futuro per il calcio a Lucca se non andrā in porto il progetto per il Porta Elisa: da Prato giungono segnali di un progressivo disimpegno a causa della convinzione che Lucca e i lucchesi non vogliono la Valore di Valentini

31/12/2010 11:01

Oggi è l'ultimo giorno di un anno, il 2010, che potremmo dividere, tranquillamente e senza paura di sbagliare, in due: da un lato una fuga e una promozione ottenute in C2 con una facilità e una determinazione impensabili e, dall'altro, un girone d'andata in C1 da far accapponare la pelle. Si potrebbe disquisire fino all'alba del nuovo anno cercando di spiegare, di capire e di giudicare questa singolare metamorfosi subìta dalla formazione rossonera, ma sarebbe, a nostro avviso, tempo sprecato. Meglio, quindi, archiviare il passato, più o meno recente, e guardare in avanti. Partendo, tuttavia, da alcuni punti fermi. Innanzitutto il mercato: la Lucchese, attraverso la cessione di Citti alla Juventus, della metà di Baldanzeddu, di qualche altro giocatore e con un buon incasso per la gara del 9 gennaio col Foggia di Zeman, potrebbe racimolare quei soldini utili a tenere la barca a galla in attesa di tempi migliori. Sulle teste di Giuliani e Valentini, infatti, pare stia sostando, da tempo, una sorta di depressione atmosferica fatta di piogge torrenziali e venti di tempesta. Il bel tempo, a quanto pare, è di là da venire. Il progetto di ristrutturazione del Porta Elisa è, ormai, l'ultima e l'unica ancora di salvezza per i colori rossoneri. Ottenere un definitivo via libera consentirebbe a Giovanni Valentini, socio di maggioranza, di zittire i suoi dubbi e, in particolare, le perplessità dei compagni di cordata e azionisti della Valore di Prato. C'è poco da fare, a Prato sono convinti che qui a Lucca ci sia, nei loro confronti, una specie di crociata tendente ad allontanarli il più possibile da ogni, eventuale, business. Vero o falso che sia, questa è la realtà. Giuliano Giuliani, che a Lucca ci vive e ci lavora, non può nemmeno permettersi di avere dubbi, perché è lui il comandante della nave e gli armatori, tutti, si limitano a reclamare i guadagni. "Sono stanco e sfiduciato - avrebbe confessato il presidente nei giorni scorsi - A volte vorrei mandare tutto all'aria". Non sappiamo se queste indiscrezioni corrispondono al reale stato d'animo di Giuliano Giuliani. Se così fosse, però, gli consigliamo di tenere duro e di pensare a salvarsi. Non può passare alla storia come il presidente della resurrezione e della inimmaginabile ricaduta. No, pur con tutte le ragioni che gli riconosciamo - e con tutti gli errori commessi - Giuliani deve traghettare la Lucchese sull'isola della salvezza evitando di restare impantanato nella palude dei play-out. Faccia quel che vuole e come vuole, ma il risultato deve essere quello. Poi, a giugno, tireremo su le reti e vedremo chi ci sarà rimasto impigliato. Quanto a Valentini, la crisi del settore immobiliare, dicono, dovrebbe avere il suo picco a marzo-aprile. La gente è disposta a comprendere le difficoltà congiunturali, ma non le ritirate più o meno strategiche. Chi ha degli obblighi ha delle responsabilità e, volente o nolente, è costretto ad assolverle. Certo, la gratitudine non guasterebbe, ma non è, lo sappiamo, di questo mondo semmai dell'altro. Favarin se ne è andato, anzi, è stato cacciato e, del resto, con sette sconfitte era difficile fare altrimenti. Indiani, al suo posto, ha fatto poco o nulla per non farlo rimpiangere. Giovannini, direttore sportivo sulla graticola, sa bene che non ci sono soldi da spendere per ingaggiare chissà quale grosso nome e che, ora come ora, o sono i giocatori a tirarsi fuori o, altrimenti, è davvero la fine. Anche la sua, ovviamente. Bruno Russo è sempre lì, pronto a essere chiamato in causa qualora la barca dovesse fare acqua da tutte le parti. Di sicuro l'ex rossonero una cosa potrebbe fare: prendere per il bavero i giocatori e far loro capire che non ci sono alternative alla salvezza. Auguriamoci, però, che non ci sia bisogno di arrivare a stravolgimenti ulteriori. Con il Foggia è la partita della vita. Vincere è d'obbligo anche perché, nonostante Giuliani continui a dire che questo staff tecnico andrà avanti così fino alla fine, chi glielo dice ai tifosi in caso dell'ennesima sconfitta? Godiamoci, comunque, questo cenone di San Silvestro senza andare troppo oltre e pensiamo positivo. Noi, a scanso di equivoci, non intendiamo, al momento, processare chicchessia. Il nuovo Porta Elisa, però, merita ben altro che questa classifica!

Aldo Grandi

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