Francesco Bellucci, un team manager silenzioso, ma efficace

12/02/2008 13:24

Francesco Bellucci, chi non lo ricorda difensore roccioso tra le file rossonere? Ora, purtroppo e a causa di un maledetto infortunio, ha dovuto per forza di cose attaccare le scarpette al classico chiodo e intraprendere una nuova attività. Alla Lucchese gli hanno affidato il ruolo di team manager, che vuol dire tutto e niente allo stesso tempo, se dietro di sé non ha l'autorevolezza di una persona che il calcio conosce profondamente per averlo vissuto sulla propria pelle. Ecco, soprattutto per chi, come gli addetti ai lavori, hanno a che fare con la squadra, Bellucci è un tramite prezioso, che non è mai sopra le righe, che non si arrabbia, che è sempre disponibile, che dietro l'apparenza burbera e scorbutica, in realtà nasconde una forte saggezza e una profoinda umanità. Unite al rispetto per tutti coloro che, sparsi un po' ovunque, lavorano e si danno da fare per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Bellucci è anche saggezza e ne sanno qualcosa i più giovani, quelli che vivono nello spogliatoio rossonero. Con tutto il rispetto per direttori sportivi di recente memoria - Giusti escluso - e non soltanto, Ciccio è qualcosa di più, è il giocatore-amico che ti fa pensare quando vorresti agire d'istinto, che invita alla riflessione, lui che, con il fisico che ha, potrebbe spaccare le teste come fossero noci di cocco. Invece no, è uno dei più aperti al dialogo, tra i più pazienti, ma attenti a non approfittarne e, soprattutto, a farvi scoprire: non avrebbe, giustamente, pietà. Per la Lucchese, per Fouzi Hadj, per Braglia e per tutto l'ambiente uno come Bellucci vale tanto oro quanto pesa.

Gazzetta Lucchese