Giovanni Valentini annuncia: "Resteremo fino a giugno, poi, se non terranno fede agli impegni sullo stadio, ce ne andremo. Le dimissioni di Giuliani? Nessuna sorpresa, le aveva preannunciate ad ottobre"

06/01/2011 12:02

Il socio di maggioranza della Lucchese Libertas 1905 Giovanni Valentini non è rimasto stupito più di tanto dalle dimissioni del presidente Giuliano Giuliani. Tra l'altro rientrerà a Prato la prossima settimana, giusto in tempo per fare due chiacchiere approfondite con l'ex patron rossonero. "Manterremo gli impegni - ha detto in un breve messaggio - fino a giugno. Quanto alle dimissioni di Giuliano Giuliani erano già state preannunciate ad ottobre e non fanno altro che accelerare la necessità di un intervento della città che conta per sbloccare la situazione. Cosa accadrà se così non succederà? Ci auguriamo tutti che così non sia, ma, certamente, non potremo andare avanti più di tanto".

Parole che la dicono lunga sullo stato d'animo della proprietà rossonera, almeno del socio di maggioranza. Giovanni Valentini non è un quaquaraqua e se ha promesso di tener fede agli impegni lo farà sicuramente come, del resto, ha già spiegato al sindaco Favilla e all'assessore Lido Moschini con i quali ha avuto un breve colloquio telefonico. Non è disèposto, però, a passare per fesso e, soprattutto, non sono disposti i suoi soci alla Valore di Prato, stanchi di vedersi mettere il bastone tra le ruote a Lucca ogniqualvolta partecipano ad una iniziativa imprenditoriale.

La Lucchese, quindi, ha ossigeno giusto per arrivare fino a giugno, poi l'avventura è destinata a concludersi. Al momento la società di viale San Concordio non corre alcun rischio di qualsiasi natura se non legato alle ripercussioni psicologiche per i giocatori che domenica scenderanno in campo contro il Foggia al Porta Elisa. Mecenati, nel mondo del calcio e non solo, non ne esistono più. Meglio prenderne atto. Adesso sappiamo che se entro giugno la città non dovesse mostrare la buona volontà di portare avanti il progetto stadio, ebbene, non ci saranno altre possibilità.

Aldo Grandi