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Fouzi Hadj, un San Valentino di colore rossonero
14/02/2008 12:06
Presidente, oggi è San Valentino, la festa degli innamorati. Lei che cosa ne pensa?
"Io lho sempre vissuta, fin da quando ero ragazzino. Si vede che doveva
essere destino. Alla mia età ho finito per innamormi di Lucca e mi
auguro, visto che i matrimoni si fanno sempre in due, che anche i
lucchesi si siano un po' innamorati di me".
Allora, visto che la Lucchese è la sua innamorata, che cosa le augura?
"Le auguro di arrivare a centrare un obiettivo, cioè a raggiungere i
play-off e, magari, cambiare categoria salendo in serie B".
Che fiori offrirebbe alla sua fidanzata?
"Dato che abbiamo solo due colori, il rosso e il nero, e che il nero
non va bene, resta il rosso. Quindi, non ci sono molte alternative:
ovviamente un mazzo di rose"
Sia sincero, lei è sempre innamorato della sua Lucchese?
"Per forza. E più ci sei dentro più sei coinvolto".
Possibile che non l'abbia mai deluso?
"Fino a un anno fa ho avuto tante delusioni, perché le chiacchiere, che non servono a niente, fanno molto male"
Ha mai pensato di abbandonarla?
"Non è mia abitudine abbandonare le cose, perché sono sempre stato uno
che porta a termine quello che comincia. Non lo farei mai, almeno fino
a quando non raggiungo l'obiettivo che mi sono proposto".
Lei sarebbe capace di perdonare un tradimento?
"No, perché di natura, visto che io non mi permetto di tradire, non
vedo perché dovrei accettare che lo faccia l'altra persona. Errori
nella vita si fanno, ma quello è un limite rosso che non puoi
sorpassare".
Che cosa conta di più, nella vita, per lei?
"La famiglia".
C'è qualcosa che tornando indietro non rifarebbe?
"Non lascerei mai le mie cose nella mani degli altri. Le farei personalmente".
Se qualcuno, oggi, le proponesse di acquistare la Lucchese, che cosa gli rispnderebbe?
"Risponderei di no, non lo farei. Questo ovviamente perché mi sono reso
conto che chi viene dal nulla e niente sa di calcio, finisce per far sì
che chi gli sta intorno non guarda come e quanto spende, trattandosi di
denaro non suo. A pensarci bene, però, con l'esperienza che ho ora, nel
calcio ritornerei, sì, ma a modo mio"
A. G.