Il Gruppo Valore sperava, quando entrò nella Lucchese, di trovare, strada facendo, dei soci, ma, al contrario, c'è stato un fuggi-fuggi generale

21/01/2011 16:10

Giuliano Giuliani e Giovanni Valentini si sono, finalmente, incontrati dopo un lungo periodo di lontananza. Era dall'anno passato che i due non si vedevano né, a quanto pare, si sentivano, impegnato, soprattutto, il secondo, a riflettere sul futuro. Di sicuro la riunione tenutasi ieri pomeriggio a Prato tra gli azionisti del Gruppo Valore ha partorito un atteggiamento meno intransigente, quantomeno nella forma, visto che le dimissioni di Giuliani avevano scaricato sul socio di maggioranza della Lucchese tutte le responsabilità per una situazione di stallo che non si evolveva né in un senso né nell'altro.

Il mercato immobiliare non solo lucchese, ma regionale e nazionale, sta battendo la fiacca per non dire peggio. Proprio in questi giorni il tribunale di Prato ha deciso per il fallimento di una delle più grosse imprese del settore delle costruzioni. La Valore, ancor più che la Cipriano Costruzioni, sta attraversando un momento difficile e, oltre alla Lucchese Libertas 1905, la dirigenza deve affrontare responsabilità notevoli verso diversi soggetti. Valentini ha chiesto a Giuliani di ritornare sulle proprie decisioni, ma per convincerlo dovrà mettere sul piatto una robusta somma di denaro in grado di far fronte ai due mesi di arretrati che la Lucchese deve ai propri creditori. Non solo.

Giovanni Valentini e il gruppo Valore avevano deciso in fretta e furia di entrare nella cordata per l'acquisto della Lucchese, tre anni fa, fiduciosi che, nel corso dei mesi e con i risultati a favore, qualcun altro si sarebbe affiancato nella gestione della società calcistica di viale San Concordio. Così, invece, non è stato. Anzi. C'è stato, in realtà, un fuggi-fuggi generale e incomprensibile a chi aveva scelto di investire in una città sperando e confidando in una ben diversa accoglienza. Adesso e dopo quello che è accaduto, Valentini e Valore non hanno più la voglia, la fantasia e, probabilmente, anche la liquidità per andare avanti nel progetto dello stadio Porta Elisa e, di conseguenza, vogliono passare la mano. Per questo sono disposti a cedere le proprie quote a un prezzo di favore, proprio per consentire a chi crede e può investire nel progetto, di parteciparvi. Valentini confida in Giuliani, ma quest'ultimo non vuole correre il rischio di rimanere con il cerino in mano. Cosa accadrà, dunque?

A. G.