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Lucchese, ecco quanto costa rilevarla: sondaggi in corso con alcuni professionisti che rappresentano imprenditori del settore edile
22/01/2011 11:46
Sette milioni e mezzo di euro. Questa la somma che un eventuale aspirante acquirente della Lucchese Libertas 1905 dovrà sborsare, al 30 giugno 2011, una volta che saranno stati saldati tutti i debiti e rispettati gli impegni e pronta la società per la nuova iscrizione al campionato della stagione successiva. Non un euro di più, non un euro di meno, poi, magari, si può anche discutere e trattare sulle modalità di pagamento.
"Noi non vogliamo guadagnarci - ha detto e ribadito Giovanni Valentini - La cifra comprende tutto quello che abbiamo speso in questi anni a partire dai 300 mila euro di sponsorizzazione che versammo a Grassi quando ebbe inizio l'avventura di questo progetto Lucchese, ossia all'epoca della Società di Sviluppo Sportivo che adesso non esiste più essendo stata fusa nella Lucchese Libertas 1905".
Prego, signori, chi fosse interessato a comprare la Lucchese, i terreni di San Donato, beni e arredi e quant'altro, può mettersi in fila. Gli attuali soci non lasceranno debiti a chicchessia, ma nemmeno rinunceranno ai propri soldi. Certo, se si pensa alle conferenze stampe meno recenti, non si può non pensare all'entusiasmo che contraddistingueva il Giovanni Valentini che consegnò, ai giornalisti, il libro La Ripartenza spiegando a destra e a manca, con una passione e un impeto ammirevoli e contagiosi, come Lucca potesse diventare, grazie alla ristrutturazione del Porta Elisa, una sorta di faro per il resto del calcio italiano. Ben diverso, adesso, lo spirito, ben differenti l'amarezza e la delusione seguiti a quella che, a tutti gli effetti, a Prato hanno considerato una vera e propria persecuzione.
"Certo - sosteneva l'altra sera a cena uno dei più grossi azionisti della Valore di Prato - Governare Lucca e Partito Democratico tanto devono aver fatto per allontanarci dalla città e non so nemmeno con quale risultato positivo per loro o per la città".
Nei giorni scorsi, non appena si sono diffuse le notizie sulla decisione di dismissing del Gruppo Valore, sono iniziate ad arrivare telefonate da parte di liberi professionisti, ingegneri e architetti, che, a nome di imprenditori del settore edile operanti a Brescia, Roma e in Versilia, volevano sapere come stavano le cose per poter, eventualmente, subentrare nelle quote del socio maggioritario. Certo, probabilmente sondaggi e niente più, ma è un dato di fatto che, ultimamente, qualcosa sembra abbia preso, improvvisamente, a muoversi.
Al. Gra.