Tambellini del PD lancia la proposta: "Va indetta una gara per la concessione del Porta Elisa al miglior offerente"

31/01/2011 18:57

Sulla vicenda societaria della Lucchese interviene il capogruppo in consiglio comunale Alessandro Tambellini, il quale suggerisce di indire una gara per la concessione dell'impianto Porta Elisa al miglior offerente così da non essere vincolati ad alcuna cordata o gruppo.

"Abbiamo appreso - dice Tambellini - le ultime vicende che stanno interessando la Lucchese calcio: prima le dimissioni di Giuliani (Cipriano Costruzioni) e la contestuale promessa del gruppo Valore di mantenere il controllo e la gestione della società fino a giugno; poi la volontà dell'architetto Valentini (Valore) di prendere comunque le distanze da una situazione diveuta per il suo gruppo difficilmente sostenibile; quindi l'esistenza di una cordata di imprenditori, rappresentati dall'avvocato Vincenzini, disposti a rilevare una parte o anche l’intera quota (l'80%) detenuta da Valore,  per una cifra che potrebbe aggirarsi,  salvo più attente verifiche,  intorno ai 7,5 milioni di Euro, a condizione che la società Lucchese Libertas, al momento della vendita del pacchetto azionario per il subentro dei nuovi soci, sia già titolare di una “convenzione” ultradecennale per l'uso dello stadio di Porta Elisa; una convenzione che secondo gli orientamenti manifestati dalla Giunta potrebbe addirittura coprire un arco di tempo di 99 anni (un tempo enorme, equivalente – tanto per fare un paragone -  al tempo di affidamento agli Stati Uniti della striscia di Panama, in seguito alla costruzione del famoso, omonimo canale).

L'idea di un patto – la convenzione appunto – tra il proprietario dello stadio (il Comune) e gli imprenditori che avevano preso in carico la Lucchese era peraltro presente nella delibera di Variante relativa al Porta Elisa, approvata nel mese di novembre 2010, laddove si specificava che l'intervento sul Porta Elisa “dovrà essere realizzato previa convenzione” con la società, che a quel momento era rappresentata da Valentini e da Giuliani. I quali, tre anni fa, quando decisero di assumere responsabilità all'interno della Lucchese,  erano stati espliciti: qualsiasi impegno duraturo per la maggiore squadra di calcio cittadina doveva passare attraverso il progetto del nuovo stadio, prima immaginato nell'area di San Donato, poi da realizzarsi con la riqualificazione del Porta Elisa.

A suo tempo mettemmo in guardia circa la  possibilità di introdurre una norma di Regolamento Urbanistico (che dovrebbe restare generale ed astratto) cucita addosso ad un unico progetto, presentato da una specifica compagine societaria: si sa che patti del genere possono contravvenire alle regole stabilite dalla disciplina pubblica degli appalti e delle concessioni dei lavori pubblici.  E l’esperienza dimostra che è sempre assai pericoloso lasciare la via maestra del Codice degli Appalti. Soprattutto ora che tutti hanno capito che il prezzo delle quote della società Lucchese Libertas sarebbe in larga parte costituito dal valore della convenzione ottenuta dal Comune.  Ma a questo punto,  visto che la società Valore ha già annunciato la sua intenzione di lasciare la Lucchese,  perché il Comune non valorizza in proprio il titolo di affidamento dello stadio Porta Elisa? Perché non bandisce una gara per la “concessione” dell'impianto al miglior offerente? 

Sarebbe l’unico modo di poter utilizzare,  con l’approvazione del Consiglio Comunale,  parte dei relativi ricavi per finanziare le squadre che - per loro meriti sportivi -  utilizzano pro-tempore gli impianti e in tal modo ne garantiscono la costante visibilità e quindi la valorizzazione.  Farsi “pesare” dal mercato tramite una gara,  sarebbe anche un modo per capire se questa iniziativa abbia obiettivamente un senso economico, uscendo finalmente dal pericoloso sistema degli affidamenti diretti".