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Il punto sul mercato rossonero e gli obiettivi raggiunti da Giovannini: ridotti gli ingaggi e mantenuta la struttura portante della squadra
01/02/2011 11:36
Ora diranno che è di nuovo bravissimo, dopo che è passato dalle stelle alle stalle nel giro di un battibaleno. Indubbiamente la campagna acquisti e cessioni condotta in questa sessione di mercato da Paolo Giovannini è stata davvero notevole almeno quanto lo erano le difficoltà del momento in cui è stata condotta.
Certo, il giudice finale sarà come sempre il campo, ma sin da ora al diesse rossonero va ascritto un indiscutibile merito: quello di aver sensibilmente contenuto i costi di gestione senza aver intaccato la forza tecnica della squadra. Il programma era stato annunciato ed è stato mantenuto alla lettera. Anzi, a conti fatti la Lucchese che esce dal calciomercato pare rinforzata qualitativamente seppur forse con una panchina di minor spessore rispetto all' inizio di campionato.
Non era facile, in questo contesto di tensione di liquidità e di incertezza societaria, limitare i danni e non cedere i pezzi pregiati. A partire da Marotta per il quale erano arrivate offerte alla società di viale San Concordio per liberarlo dal prestito concesso dal Bari l'estate scorsa. Senza parlare di un po' tutta la difesa, una delle migliori del girone, finita tutta o quasi nel mirino di squadre di categoria superiore. A conti fatti soltanto la metà di Pezzi è stata ceduta, con la possibilità di giocarsi al meglio l'altro 50%, e Mariotti, che a Carrara è andato comunque in prestito. Come Petri a Lecco, sperando che il cambiamento d'aria gli sia di giovamente perché il ragazzo si è un po' perso per strada.
I nuovi arrivi nel settore arretrato vanno visti per quello che sono: dei rincalzi pronti però ad essere gettati in campo alla bisogna e giunti grazie ad un'operazione con la quale la Lucchese si è alleggerita da un punto di vista degli ingaggi. Ma il reparto è solido nei suoi titolari che peraltro sono in cinque per quattro posti: Bova, Baldanzeddu, Bertoli, Lollini e Pezzi. Senza dimenticare Michelotti.
A centrocampo a Cardona è stato affiancato un giocatore di categoria superiore come Pani che quest'anno non ha trovato spazio nella Triestina solo perché messo fuori rosa come sempre più spesso accade per motivi economici e non solo. Ma il suo curriculum parla chiaro. L'addio a Chadi, uno degli autori della doppia promozione, era in qualche modo preventivabile, anche da un punto di vista anagrafico. A completare in panchina il reparto è arrivato anche il giovane Khoris dalla Reggina.
In avanti ci sono state le scelte se vogliamo più dolorose anche per la tifoseria: i due lucchesi Pera e Biggi sono passati rispettivamente alla Carrarese e al Gavorrano. Si tratta di due prestiti fino a giugno e la convinzione è che, per motivi diversi, il cambiamento d'aria possa giovare ad entrambi. Pera sta già andando alla grande con mister Monaco, Biggi, siamo convinti, farà altrettanto. A giugno si vedrà. Schenetti e Marasco erano invece cessioni inderogabili. In entrata arrivano Crocetti dal Bassano, uno da elmetto in testa e via, che nutre una gran voglia di riscatto e che ha confidenza con il gol, ed Hemmy, un giovane di scuola Empoli che ha l'opportunità di ritagliarsi spazi. Starà a lui meritarseli.
A queste operazioni vanno aggiunte quelle che hanno consentito il passaggio a titolo definitivo di Citti alla Juventus e di Di Lorenzo alla Reggina. Due giovani molto interessanti che in un altro contesto sarebbe convenuto tenere, ma la realtà, piaccia o non piaccia, è questa. E c'era bisogno di monetizzare per avere ossigeno. Merito dunque a Giovannini se una boccata d'aria, e anche di più, è entrata nelle finestre di viale San Concordio. Al resto, naturalmente, dovrà pensare chi in questo momento gestisce la società. E qualche segnale confortante è arrivato già ieri.
Gazzetta Lucchese