Legge sugli stadi, nuovo stop: il provvedimento in commissione Cultura non passa all'unanimità e ora si dovrà esprimere l'aula di Montecitorio. Tempi che si allungano per lo scontro sulla possibilità di costruire nuovi impianti nelle aree sottoposte a vincoli idrogeologici

17/02/2011 10:18

Legge sugli stadi, è ancora scontro. Per il provvedimento legislativo che semplifichi l'iter per la costruzione di nuovi impianti non c'è accordo tra maggioranza ed opposizione in commissione cultura della Camera.

Il provvedimento è stato infatti approvato nel pomeriggio di ieri non all'unanimità e dunque non può sostituire il voto dell'aula di Montecitorio: la legge dovrà quindi essere calendarizzata e messa in votazione cin aula con la procedura normale. In altre parole, i tempi si allungano e non è escluso che eventuali ulteriori emendamenti possano finire per far tornare il progetto anche al Senato. Con quello che ne consegue in termini di tempistiche. Insomma, se non siamo in alto mare, poco ci manca. Palese la preoccupazione del presidente della Figc Abete: "Gli stadi sono fondamentali per la crescita del calcio italiano. Siamo in ritardo rispetto al resto d'Europa".

Il motivo della mancata unanimità nella votazione che avrebbe potuto dare il via libera, va cercato nel fatto che il governo non ha ritirato la norma che prevede di costruire stadi in deroga alle norme archeologiche e idro-geologiche. Le opposizioni, sull'argomento, daranno battaglia.

Sullo sfondo anche il malumore della Lega Pro che vuole il 3% dei diritti tv e la commissione cultura ha congelato per ora il caso, in attesa che Mario Macalli porti avanti la riforma dei campionati (tre gironi da 20 squadre). Ma intanto la Lega Pro andrà all'arbitrato del Coni  e poi, se necessario, anche al Tar del Lazio. I presidenti  della Lega Pro sono pronti anche a fermare il campionato per non vedere sparire l'unica fonte di entrate che potrebbe tenere in piedi il calcio minore.

Gazzetta Lucchese