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La cordata rallenta il passo, Auricchio: "Tutta questa fretta di vendere ci lascia interdetti, ma sappiamo che la trattativa č arrivata ad un punto cruciale". Nel frattempo la Valore incontra alcuni gruppi non lucchesi interessati alla societā rossonera
22/02/2011 10:17
Un vecchio campione di Formula 1 era solito dire che, in una gara, non vince chi va più veloce, ma chi frena per ultimo. Questo potrebbe essere senz'altro vero anche per questa sorta di scalata alla Lucchese Libertas 1905, ma, nella realtà e non solo a parole, la cordata formata da Susanna e Auricchio e guidata dall'avvocato Vincenzini, sembra proprio aver pigiato il freno. Se non nella forma, almeno nella sostanza. L'incontro, infatti, annunciato dallo stesso amministratore delegato del sodalizio rossonero Marco Valentini sabato scorso, che avrebbe dovuto tenersi ieri pomeriggio, non c'è stato né, a quanto pare, era mai stato concordato. Così, mentre tutti si aspettavano un'accelerazione nella trattativa per la cessione e il conseguente acquisto dell'80 per cento delle quote del capitale sociale rossonero detenute dal Gruppo Valore spa, eccoti, improvvisa, la robusta sterzata.
"Abbiamo frenato un attimo - ha detto ieri pomeriggio al ristorante Damiani Camillo Auricchio - perché crediamo sia necessario raggiungere una posizione definitiva. Tutta questa fretta di vendere ci lascia un po' interdetti, ma siamo consapevoli che la trattativa è arrivata al punto cruciale".
"Eravamo rimasti che ci saremmo rivisti questa settimana, forse domani - ha aggiunto Susanna - ma, visti i nostri impegni, l'appuntamento slitterà di qualche giorno. Nessun impedimento per carità, siamo sempre interessati anche se molto dipenderà dalla disponibilità di entrambe le parti a raggiungere un'intesa".
L'Architetto, all'anagrafe Giovanni Valentini, presidente di Valore Spa, ha ribadito, proprio ieri, di aver ricevuto un'ottima impressione dai due imprenditori e dall'avvocato Vincenzini che li sta seguendo. Tuttavia oggi e domani avrà altrettanti incontri con gruppi industriali del nord e del centro Italia perché, come recita il detto, chi ha tempo non aspetti tempo. La sensazione è che sia Susanna sia Auricchio abbiano sì intenzione di sedersi a un tavolo con Valentini, ma che alla base dell'accordo eventuale ci dovrà essere un prezzo equo per la Lucchese.
"Per noi - ha spiegato Vincenzini - lo stadio non è una condizione sine qua non, anche se rappresenterebbe, inutile negarlo, la classica palla in buca che ti fa vincere la partita. Al momento, però, si tratta di un progetto e, vista la situazione politica e amministrativa a Lucca, un progetto che non è detto sarà realizzato. Noi siamo interessati, come imprenditori, al fotovoltaico e vorremmo beneficiare di quello che viene chiamato Conto Energia, uno strumento messo a disposizione dal Governo che prevede incentivi a chi si affida al fotovoltaico. Aggiungendo ad essi, il ricavato dell'energia prodotta, noi siamo in grado di proporre al Comune di Lucca una sorta di accordo. Esso prevede, da parte nostra, l'impegno a ristrutturare tutte le scuole pubbliche e gli impianti sportivi della città, dei quali abbiamo già la mappa e, in particolare, sostituire l'amianto che resiste, purtroppo, nelle strutture medesime. In cambio chiediamo di poter avere l'esclusiva per 25 anni della gestione e della manutenzione del sistema fotovoltaico che impiegheremo e, con il ricavato, potremo anche concedere delle royalties all'amministrazione oltre a ciò che guadagneremo dall'investimento".
"Noi vorremmo legare il progetto sportivo - ha aggiunto Susanna - a quello socio-economico. Vorremmo restituire vitalità allo sport in generale a Lucca. Vorremmo che il profitto derivante dalla nostra attività si riversasse sulla collettività. Migliorare l'aspetto sportivo della nostra città".
"Quanto vale, attualmente, la Lucchese? - si è chiesto Susanna - Non è la sede per parlarne. Certamente il progetto della ristrutturazione del Porta Elisa è solo e soltanto, al momento, un progetto e il fotovoltaico è tutto lì da iniziare. Se qualcuno pensa che esistano ancora i Babbo Natale, allora si sbaglia di grosso ed è inutile stare qui a parlare. Se, però, così non è, allora mettiamoci a tavolino e parliamone".
"Certo - ha ribadito Auricchio - Ci rendiamo conto che si tratta di rischiare qualcosa, perché è ovvio che se ci fossero già il progetto stadio e l'impianto fotovoltaico, allora la Lucchese varrebbe molto, ma molto di più. Noi abbiamo riscontrato, in questa società, una grande trasparenza dei conti, ma credo sia fondamentale individuare un percorso che consenta a tutti di ottenere ciò che desiderano".
Aldo Grandi