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Dionigi, trainer dei rossoblù: "Lucchese, la squadra più in forma. Taranto, nessun assillo di vittoria esterna"

25/02/2011 17:22

Non chiamatela "prova di maturità": non sarà il big match di Lucca a decretare l'invocata "svolta" nel cammino del Taranto. Anche se i rossoblu, col sortilegio delle trasferte da infrangere, getteranno il guanto di sfida alla formazione toscana in perfetta ascesa sotto la sapiente regia di Paolo Indiani. Separate da un punto, Taranto e Lucchese: una danza lieve ai margini di una zona nobile, quella che schiuderà agli spareggi promozione, che assumerà i suoi connotati solo nell'epilogo della stagione regolare. "Non bisogna partire con l'ansia, ma con la giusta tranquillità, il che non significa presentarsi al Porta Elisa non carichi- commenta Davide Dionigi, al termine del test ufficiale ed alla vigilia del viaggio in bus verso la Toscana- E' inutile ripetere, ad ogni occasione, che per il Taranto si tratta della partita della svolta: una vittoria, contro una diretta concorrente, significherebbe molto, ma più a livello psicologico che ai fini di una classifica destinata ancora a restare relativa. La vera svolta, come spesso ho ripetuto, avverrà nelle ultime quattro, cinque giornate". "Il Taranto sta acquisendo la convinzione di essere diventato"squadra"- rassicura l'allenatore- Nello spogliatoio, i ragazzi vivono con la consapevolezza di quello che provano, che stanno facendo. Riescono ad applicarlo sul campo, e non è frutto del caso. E' positivo percepire la voglia di giocare immediatamente la partita successiva".

LUCCHESE SULLE ALI DELL'ENTUSIASMO- Sei risultati utili consecutivi, tre esibizioni esterne conquistate, un bottino di 15 gol: la Lucchese affidata ad Indiani sta sorprendendo, si è tramutata in un rullo compressore dopo un periodo difficile. "I dati parlano chiaro- ammette Davide Dionigi- Affrontiamo la squadra più in forma, in assoluto. Non bisogna però lasciarsi tradire dall'assillo della vittoria per forza". Predica lucidità, il tecnico rossoblu: "Quando il Taranto è riuscito a sbloccarsi in tema di gol fuori casa, è coinciso con la bontà della prestazione- commenta- E' importante che domenica ci sia, alla lunga non può non rivelarsi produttiva per ottenere bottino pieno. Ultimamente, fuori casa ci è capitato di affrontare squadre dipinte in difficoltà: vediamo ora cosa accade nel caso contrario". Tutto sommato, il trend forestiero della compagine ionica non è da scartare: "Quattro risultati utili consecutivi: qualcosa è cambiata nella mentalità- conferma l'allenatore- Abbiamo avuto possibilità di vincere, ma gli episodi si sono rivelati sempre determinanti, fatta eccezione per il derby di Andria, che abbiamo contenuto e per il quale era giusto il risultato di parità". "Il nostro compito è solo quello di sfoderare grosse prestazioni: non sempre potranno registrarsi parate miracolose da parte del portiere avversario o si potranno colpire pali, come accaduto in precedenza- ammicca- Semmai ci vorrà un pizzico di fortuna che accompagni l'intraprendenza". "Non dico che sia normale esprimersi in trasferta come in casa, ma la mia squadra deve cercare di imporre la sua manovra- chiosa- Sappiamo che contro la Lucchese ci sarà da soffrire, ma la filosofia di gioco non deve venir meno".
SEGRETI TOSCANI- Stigmatizza le insidie e le debolezze del prossimo avversario, Davide Dionigi: "La Lucchese gioca molto sull'entusiasmo- analizza- Bravi i tre davanti: a crearmi più preoccupazione è Grassi, difficile da contenere nei suoi inserimenti fra le linee. Poi opera una punta di spessore come Marotta". Confessato il tallone d'Achille della formazioni di Indiani: "Dietro, sugli esterni, qualcosa la concedono", sussurra il trainer modenese.

CONTROMOSSE A CENTROCAMPO- Dalla sfida di cartello sarà costretto ad abdicare il motore della nevralgica Davide Giorgino, appiedato per un turno dal giudice sportivo perché diffidato. Il testimone sarà raccolto dall'esperto Filippo Pensalfini, già utilizzato part-time: mister Dionigi ne focalizza anche le motivazioni. "La Lucchese si affida ad un centrocampo a tre- commenta- Nel confronto, forse risultiamo in inferiorità numerica, ma possiamo pareggiarla grazie all'azione del trequartista. Con l'innesto di Pensalfini, la linea mediana acquista qualcosa in più dal punto di vista tecnico: Pippo è dotato di un ottimo piede e sa garantire le geometrie". Possibile anche una staffetta con Branzani: "Oscar mantiene nel reparto le caratteristiche del dinamismo, dell'aggressività e dell'agonismo- ammette Dionigi- Con lui potremmo acquistare centimetri nel gioco aereo, lui è molto valido sull'intercettazioni delle palle alte".
OBBLIGHI SUGLI ESTERNI- Nessuna alchimia all'orizzonte sulle fasce, rispetto alla scorsa gara interna col Pisa. Di necessità virtù: sull'out mancino, Sabatino deve scontare il secondo dei due turni di squalifica, né è possibile sfruttare la variante Colombini, costretto a fermarsi in allenamento per un problema al polpaccio, da monitorare nelle prossime ore. "Non credo sarà un Taranto sbilanciato- afferma Dionigi- Sull'esterno destro, il rendimento espresso da Antonazzo rende ideale la fase di non possesso palla, nonostante lui vanti doti offensive. Dal lato opposto, Garufo si sta sacrificando tanto, operando col piede invertito: contro il Pisa è stato bravo ad accentrarsi ed a tentare la conclusione. Mi consente soluzioni diverse".

ATTACCO SPAVALDO- Non sembra voler rinunciare al tridente nuovo di zecca, debuttante una settimana fa, Davide Dionigi. "L'idea del mio Taranto consiste nel conferire peso all'attacco, possiedo uomini con le caratteristiche adatte- ammette- Non è ancora al 100% , ma la crescita è netta". "Che fosse 3-4-3 o 3-4-2-1, occorreva un giocatore in grado di attaccare la profondità: richiesta colmata da Sy- entra nel dettaglio- Rantier e Chiaretti rappresentano l'imprevedibilità, mentre Girardi è il classico centravanti che fa salire la squadra. Guazzo, poi, riserva colpi impressionanti in area di rigore". Insomma, la scelta è ampia e buona. Purché non si perda di vista l'essenza: "Attuare un pressing alto, prendere alti gli avversari è insito nelle peculiarità del modulo e dei suoi uomini- puntualizza il tecnico rossoblu- La "fiducia di rischiare", anche concedendo in difesa, si sta inculcando nella mente dei ragazzi. Si è visto col Foggia, a Gela, ad Andria, bene col Pisa: non riuscirci è sempre motivato dal dover affrontare altri undici titolari esperti della categoria".

LA VIA DELLA CONTINUITA'- Nell'attesa di sciogliere le riserve su chi indosserà la fascia di capitano ("Se gioca Prosperi, sarà lui"), Dionigi è sicuro: "E' basilare che la squadra trovi un equilibrio di gioco, è stato importante conoscere appieno le doti dei nuovi arrivati, ma non sono "fissato" su un undici titolare. Semmai, si cerca di conferire la linea di continuità, che dovrà essere tracciata alla fine". Da evitare riferimenti ad emergenze: "Non parlo mai di formazione rimaneggiata- sorride- Forse chi subentra non potrebbe reggere subito i novanta minuti, come chi gioca di più, ma sa dimostrare affidabilità".
INSIDIE DA CALENDARIO- La trasferta di Lucca inaugura un ciclo decisivo, terribile per i rossoblu, intervallato solo dalle soste: conti alla mano, su dieci partite da disputare, ben sette potranno godere dell'accezione di "scontri diretti" in chiave play off. "Ne parlavo con la società, in tono distensivo- racconta Dionigi- Ho ricordato la gara col Potenza di tre stagioni fa, vinta di misura con rete di Sosa: ero protagonista sul campo, ed incontrare squadre che lottano per salvarsi diventa spesso proibitivo". "Non vedo grossa differenza sull'affrontare pretendenti alla promozione o concorrenti alla lotta per non retrocedere, anzi- sorride- Il Taranto ha fatto meglio proprio quando ha incontrato le dirette concorrenti!" Avvisate con anticipo, quindi. Per adesso, una cinquina di risultati utili di fila non ha favorito cambiamenti estremi nella posizione di classifica: "Certamente serve qualcosa in più, come una vittoria esterna- sussurra Dionigi- Ma è ideale non staccarsi dalla griglia promozione, è importante restarvi a ridosso. Uno "scatto", però, regalerebbe al Taranto l'accelerazione che ci vuole".

Alessandra Carpino - mondorossoblu.it

 

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