Venerdì il nuovo incontro tra la cordata e Valentini: l'accordo sembra possibile

02/03/2011 08:47

Il tavolo verde è già apparecchiato con tanto di carte, fiches e segnapunti. L'appuntamento è per venerdì pomeriggio. I giocatori di questa partita tutt'altro che immaginaria caleranno, in quella circostanza, gli assi a disposizione per cercare di mostrare all'avversario le proprie chances di vittoria. Eppure, paradossalmente, questa sfida tra Giovanni Valentini, presidente del Gruppo Valore Spa azionista di maggioranza della Lucchese Libertas 1905 e i tre moschettieri Ugo Vincenzini, Alfredo Susanna e Camillo Auricchio non comporterà alcun spargimenti di sangue né vinti o vincitori. Infatti, la sensazione è che l'incontro sarà solo e soltanto una sorta di ulteriore conferma di quanto già era emerso in merito alla volontà, comune, di raggiungere un accordo.

Su queste colonne avevamo lanciato, ieri mattina, l'ipotesi di un pagamento progressivo legato alla concretezza dei progetti a cui si sarebbe aggiunta la necessità di una cabina di regia che ad altri non potrebbe essere affidata se non a lui, all'Architetto. Quest'ultimo, infatti, una volta svincolato dagli obblighi nei confronti degli azionisti del Gruppo Valore, potrebbe assumere un incarico ufficiale in qualità di ideatore-promotore-sognatore di quel progetto legato alla ristrutturazione del Porta Elisa che solo, lo ribadiamo, può garantire al calcio rossonero, ma, in prospettiva, al calcio di tutti i colori, un futuro. Altrimenti sarà lo sfascio completo del sistema pallone.
Bene. Noi non crediamo alla favola dell'assemblea degli azionisti della Valore Spa che deve approvare i numeri di questo affare.

Ieri sera, ad esempio, non c'è stata alcuna assemblea perché due degli imprenditori che avrebbero dovuto prendervi parte, Valentini in primis, erano, pare, a letto con l'influenza. Noi pensiamo che le cifre di questo passaggio di quote ci siano già e che siano già state messe nero su bianco con tanto di accettazione più o meno entusiasta delle parti. Il desiderio di visibilità, l'ambizione, la volontà di dare a questa città un progetto sportivo, sociale ed economico degno di palcoscenici più famosi si è incontrato con la consapevolezza e l'orgolgio di chi, a questo progetto, ha dedicato anni di lavoro e un amore quasi filiale. Le carte, a questo punto, sono già state distribuite e sul tavolo, venerdì pomeriggio, si giocherà una classica partita amichevole tra un gruppo di amici che ha deciso di proseguire insieme un viaggio affascinante, ma, sicuramente, ricco di insidie, ma, al contrario di quanto sostenne il fondatore delle Olimpiadi moderne, l'importante, alla fine, non è partecipare, ma vincere.

Aldo Grandi