"Caro Braglia ti scrivo...". Lettera aperta di un tifoso innamorato

18/02/2008 18:16

Nella polemica venutasi a creare domenica pomeriggio a seguito dei fischi piovuti dalla tribuna e contestati da Piero Braglia in sala stampa, c'è da registrare una lettera aperta di un tifoso speciale, ossia un tifoso che è anche sponsor della Lucchese, il quale ha voluto rivolgersi direttamente al tecnico di Grosseto. Noi la pubblichiamo integralmente.

"Io sono un tifoso rossonero di vecchia data e anche (nel mio piccolo) uno sponsor della Lucchese. Io sono invelenito almeno quanto te per quello che arriva giù dalla tribuna ogni domenica nei vostri confronti quando qualcosa non va.
Voglio, però, fare una premessa per poter affrontare la cosa da tutti gli angoli possibili e immaginabili. Di certo tu saprai quanti anni sono che la Lucchese non vince un campionato (l'ultimo vinto da prima assoluta è stato con Renzino Melani al tempo della C2) e tutto questo periodo è passato fra frustrazioni di ogni tipo e "ultime occasioni" sempre fallite senza scuse. C'è a Lucca, praticamente, una generazione intera che non ha ancora visto vincere qualcosa a questa squadra. Aggiungiamo a questo il fatto che il nostro presidente (in cui io credo fermamente) si è presentato a Lucca sbandierando erroneamente la serie A in pochi anni.

Caro Piero queste non vogliono certamente essere scusanti per quelle teste di ... di cui parlavi te ieri, ma solo
una cronologica scaletta di fatti che ci hanno portati a questo punto. La soluzione quale potrebbe essere? Che una persona con gli attributi e che crede in quello che fa aiuti noi tifosi innamorati cronici a fronteggiare questo
nucleo di pseudotifosi dicendo sempre quello che pensa senza peli sulla lingua. Tu mi dirai, ma proprio io mi devo mettere a combattere una battaglia del genere quando posso tranquillamente fare il mio mestiere di allenatore (che tra le altre cose fai benissimo) e lasciare certe cose ad altri?
Sì Piero, tutta Lucca appassionatamente ti chiede questo.
Tu devi restare a Lucca il più a lungo possibile e insieme a Silvio (che mi conosce benissimo) e al resto della combriccola, perché il destino ha scelto te, perché nel tuo Dna sta scritto che ami le battaglie e questa è senz'altro la più assurda che ti potesse capitare, ma se la vinci, e so che la vincerai, riempiresti così tanti cuori di gioia da non poter nemmeno immaginare.

Io ho un bimbo di cinque mesi e quando lo porterò a vedere la Lucchese in serie A (mio padre non ha avuto con me la stessa fortuna) mi piacerebbe potergli raccontare di quando i Braglia Boys hanno preso a calci nel sedere i gufi.
Mi scuso per il tempo che ti ho rubato ma ne avevo bisogno.
Un sincero in bocca al lupo a te e ai ragazzi".

Domenico Matteucci