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Bova č pronto e carico: "Dobbiamo pensare a stare tranquilli e giocare: fondamentale partire bene. Le pressioni sono tutte sul Pisa. Un mio gol? Non succede, ma dovesse succedere ho in mente un'esultanza particolare"

09/03/2011 11:05

"Pronto per il derby?". "Sono sempre pronto". Dario Bova, sia pure complice l'infortunio a Claudio Lollini, riprenderà il suo posto al centro della difesa rossonera proprio nella gara più attesa. Il derby con i nerazzurri, che il difensore campano, all'andata, visse solo nel suo sfortunato epilogo. Ovvero nei minuti finali successivi all'espulsione di Marotta e che videro i pisani  raggiungere allo scadere il pari. Stavolta ci sarà dall'inizio e lui, combattente nato, sembra fatto apposta per questa gara. Anche se è il primo a sapere cosa non dovrà fare la Lucchese se vuole riportare oltre il Foro un risultato positivo.

"Leggo di biglietti a prezzi ribassati, di tifosi nerazzurri che faranno un gran tifo, ma, alla fine, dopo che si sente il fischio d'inizio, tutto passa e in campo restiamo in 22 più l'arbitro. E poi, a mio avviso, loro non sono mentalmente liberi proprio per la pressione che la classifica e l'ambiente producono. Noi dovremo fare una gara tranquilla, pensando a giocare, evitando assolutamente di innervosirci. Come in ogni partita, saranno fondamentali i primi minuti dei due tempi: dovremo fare massima attenzione e affidarci alle giocate dei miei compagni".

Un nome di un giocatore rossonero che potrebbe decidere il match.
"Dico Carloto con un tiro da fuori".

Il brasiliano è ancora a secco. Come Bova del resto.
"Già, non ne parliamo: mi sono mangiato alcuni gol incredibili. Penso ad un paio di occasioni con il Benevento, ad una con la Nocerina e una con il Foggia. Certo, mi sbloccassi a Pisa sarebbe proprio la gara giusta. Non succede, ma dovesse succedere esulterò in modo particolare. Come? Mica lo dico!".

Mister Indiani, dopo la battuta di arresto con il Taranto, non vuole vedere cali di concentrazione con la "scusa" che ormai siete salvi.
"Non ci saranno. E Pisa è la gara giusta per dimostrare che ci siamo sempre stati e ci saremo, al di là dei discorsi fatti qualche mese fa. Peraltro, il campionato è ancora lungo e sia per i play out che per i play out il discorso è ancora aperto. Noi, prima di tutto, pensiamo a fare prima possibile i punti per arrivare a quota 40".

Indiani, più volte,  si è detto dispiaciuto di averla dovuto lasciare fuori, nonostante quando è stato chiamato in causa abbia fatto bene.
"Dopo Foggia, con una gara vinta, dico la verità, l'esclusione non l'ho presa bene, ma devo dire che mister Indiani mi ha più volte parlato e i miei compagni hanno fatto bene in campo. Ora tocca di nuovo a me".

Nelle scorse settimane ha partecipato ad uno stage in vista delle Universiadi che si terranno in Cina: sarebbe un bel traguardo arrivarci.
"Indubbiamente è una mia aspirazione, perché credo sia un'occasione unica, oltretutto in un paese che vorrei visitare. Lo stage è andato bene e del resto mister Veneri lo conoscevo già. Ora faremo un altro stage ad aprile e poi a giugno ci saranno le convocazioni con le gare che saranno concentrate nel mese di agosto. E' l'unico handicap, ma, ripeto, varrebbe davvero la pena vivere un'esperienza del genere".

Fabrizio Vincenti

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