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Valentini ribadisce l'impegno sino a giugno, poi la Valore staccherà la spina: "La trattativa con la cordata? Chiusa: nemmeno hanno presentato un'offerta dicono che la Lucchese non vale nulla". Giuliani: "Inquietante sapere dalla cordata che lo stadio non ce lo faranno fare: lunedì saremo a colloquio dal sindaco"
11/03/2011 19:20
Esterrefatto. Amareggiato. Incredulo. Il Giovanni Valentini che si presenta in conferenza stampa con al fianco Giuliano Giuliani, che finalmente rivarca il portone dello stadio, l'ad Marco Valentini e il presidente pro-tempore Fabrizio Biagioni, trasmette prima di tutto queste sensazioni. Per lui, la vicenda della trattativa, a questo punto meglio definirla pseudotrattativa, con la cordata Auricchio e Susanna entra nella sfera dell'incomprensibile. Il tono è fermo, la voce calma ma decisa, l'incredulità fa capolino nelle parole come negli occhi: "Quanto è successo è bene chiarirlo partendo da un dato fondamentale: la cordata che si è fatta viva da sé nei mesi scorsi, non ha presentato, di fronte alle nostre richieste (2 milioni per la società calcistica ndr, un altro per i terreni a San Donato e 3 per l'eventuale approvazione del progetto sullo stadio ndr) nemmeno una controfferta, limitandosi a fare soltanto alcune considerazioni sulla nostra domanda. E la cosa che ci ha letteralmente spiazzato sono proprio le considerazioni, le motivazioni presentatateci, anche in considerazione che sino a mercoledì scorso l'avvocato Vincenzini aveva assicurato che un'offerta sarebbe stata presentata".
"Che cosa dicono questi signori? In pratica - continua l'architetto pratese - abbiamo scoperto una cosa molto importante: non abbiamo niente in mano, 4 milioni e passa di euro spesi non valgono nulla; una squadra che ha riacquistato il suo marchio, che ha oltre cento anni di storia e che una delibera comunale definisce d'interesse comune, non vale nulla. Zero. Avere dei terreni agricoli a San Donato e un progetto che è ormai avanzato per il nuovo stadio non valgono nulla. Dunque, per questi signori, non è possibile nemmeno fare un'offerta. A questo punto, mi pare chiaro, che se dovessimo regalare la squadra lo faremmo alla città e non certo ad alcuni privati. Emi chiedo perché questi signori hanno manifestato un interesse per la Lucchese. La vicenda lascia senza parole, credo che i primi a doversi sentire offesi sono i lucchesi visto che la loro squadra che rappresenta la città e che in due anni è tornato nel calcio che conta non vale nulla. Chiaro che questo è un capitolo chiuso e fa tristezza pensare che questi signori si sono fatti avanti loro".
Le prospettive, per Valentini, ci possono ancora essere, ma, certo, il tempo stringe e, soprattutto, l'idea di chiudere baracca e burattini a giugno continua a rimanere valida: "Abbiamo altre trattative con soggetti esterni alla città, ma ci amareggia non poco che Lucca non riesca a esprimere interesse sulla Lucchese, neppure ora che è tornata a certi livelli. Eppure basterebbero 20 imprenditori di buona volontà per dare respiro ad un progetto che può essere davvero portatore di benefici per la squadra e per la città. Noi abbiamo credo dimostrato di non essere arroccati nel nostro fortino, abbiamo raccolto i suggerimenti, modificato il progetto iniziale, ridotto di un terzo gli spazi delle superfici da edificare nello stadio. Il progetto è quasi pronto, verrà presentato in settimana prossima, e vi assicuro che è bellissimo. L'iter comunale sta andando avanti e i ritardi sono, tutto sommato, nell'ordine fisiologico. Anzi, devo dire che l'amministrazione si è spesa per riuscire a portare avanti il progetto. Vorremmo, però, che fosse la città a essere nel progetto, a fare squadra. Se così non sarà percorreremo altre strade, sempre con i presupposti dichiarati a gennaio. Ovvero che ci faremo carico dei pagamenti da qui a giugno, ma che a giugno non iscriveremo la squadra se non si troveranno acquirenti. A costo di dover sopportare una perdita. Personalmente mi dedicherò sino a metà maggio nel tentativo di trovare una soluzioni, poi getto la spugna. Se il gruppo Valore è intenzionato a uscire del tutto? Nulla è scritto: se ci fossero le condizioni potremmo restare per quote inferiori: abbiamo finanziato e finanziamo tante attività sportive e questa di Lucca potrebbe certamente essere in qualche modo proseguita ma con un impegno inferiore".
Giuliano Giuliani ascolta in silenzio quanto dichiara il suo socio, poi, a un certo punto, interviene e lo fa alla sua maniera. Senza tanti complimenti: "Sono davvero perplesso per quanto è successo. Questa è una trattativa che va avanti da 3 mesi e queste persone hanno messo il naso nelle cose interne della Lucchese, nei suoi conti. Mi preoccupa la totale negazione del lavoro fatto sino a qui. E, soprattutto, le loro dichiarazioni che lo stadio non verrà mai fatto. Noi abbiamo informazioni diverse, ma è ora di fare chiarezza: o si sbagliano, o c'è una lobby, che noi non frequentiamo, ovviamente, e che sta mettendo i bastoni tra le ruote a nostra insaputa. E' inquietante sapere da terzi che lo stadio non ce lo faranno fare, nonostante il Comune stia facendo la sua parte. Per questo lunedì mattina ci incontreremo con il sindaco perché c'è bisogno di chiarezza. Non vorremmo aver lavorato tre anni per poi sentirsi dire che siamo stati presi in giro. Lunedì voglio sapere come stanno le cose, altrimenti il calcio, che sta per scomparire da tante piazze, morirà anche a Lucca".
Fabrizio Vincenti