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Ecco i retroscena della trattativa, fallita e, in realtā, mai decollata, tra la Valore spa e la cordata Vincenzini-Auricchio-Susanna

12/03/2011 10:42

Giovanni Valentini e Giuliano Giuliani possono dire quello che vogliono così come, sul fronte opposto, Ugo Vincenzini, Alfredo Susanna e Camillo Auricchio possono ribattere altrettanto. Le parole, si sa, lasciano il tempo che trovano anche se, come scriveva Carlo Levi, talvolta sono vere e proprie pietre. In questa trattativa in cui non si sa bene chi abbia detto o dica il vero o il falso o il verosimile, preferiamo affidarci alle cifre e ai dati di fatto. Più o meno segreti. Facciamo, quindi, un passo indietro.

Il Gruppo Valore Spa, all'indomani della riunione tenutasi per concordare una linea di azione nei confronti della cordata lucchese visto il forte interessamento di quest'ultima all'acquisto delle quote del capitale del sodalizio rossonero, era ed è stata chiara. Per il presidente Giovanni Valentini e i suoi azionisti di riferimento, il prezzo della Lucchese Libertas 1905 è sempre stato di 6 milioni di euro, corrispondente, né più né meno, alla somma sborsata dal gruppo immobiliare pratese in questi tre anni, fino, quindi, al 30 giugno 2011. Per arrivare al valore complessivo di oltre sette milioni di euro, manca, ovviamente, il 20 per cento di proprietà di Cipriano Costruzioni che, però, ha fatto, ripetutamente, sapere di non voler vendere.

Giovanni Valentini ha sempre detto e scritto ai suoi interlocutori capeggiati da Vincenzini, che il progetto Lucchese era, indissolubilmente, legato allo sviluppo dello stadio e dell'area di San Donato. La cordata, a sua volta, aveva fatto sapere di essere interessata, soprattutto, al subentro nella gestione della squadra, ma che stadio e fotovoltaico erano importanti, ma non condizioni sine qua non. L'Architetto non ha mai nemmeno nascosto di avere, come obiettivo nella trattativa, quello di recuperare le spese sostenute. E aveva anche tracciato una ipotesi di accordo con pagamento a tranches successive, a cominciare dall'area di sette ettari situata a San Donato dove la Valore vorrebbe impiantare un impianto fotovoltaico da 2,5 Mg o, altrimenti, il centro sportivo della Lucchese. In più, sul piatto della bilancia, Valentini aveva messo anche la concessione di 99 anni per il Porta Elisa con la possibilità di sfruttare le superfici commerciali della nuova struttura con tanto di copertura mediante impianto fotovoltaico di 10 mila metri quadrati e un cogeneratore a gas. I tre ex Moschettieri, a onor del vero, hanno sempre fatto rilevare che, mentre la squadra di calcio è un elemento di impegno certo, per il resto tutto è ancora aleatorio.

L'Architetto ha concordato con questa considerazione, ma, come ha detto, quando si prende il rischio di una impresa è, ovvio, che bisogna osare e sia per il fotovoltaico sia per lo stadio i progetti erano e sono in dirittura di arrivo. Ma l'Architetto ha fatto un passo ulteriore. Ha formulato una proposta concreta suddividendo i sei milioni di euro in rate pagabili alla realizzazione dei progetti salvo, ovviamente, il costo della squadra che già esiste e che, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato di 2 milioni di euro.

A questa proposta sarebbe dovuta arrivare, entro giovedì sera, una controfferta annunciata, tra l'altro e a quanto dice lo stesso Valentini, dall'avvocato Ugo Vincenzini. Ebbene, nella tarda serata di giovedì è arrivata, invece, solo e soltanto una e-mail scritta dal legale della cordata che ha, letteralmente, irritato prima Valentini e, poi, Giuliani.Ma perché i vertici della Lucchese Libertas 1905, dopo due mesi e più di contatti con questa cordata, sono esplosi nella loro amarezza e nel sentirsi presi, a loro dire, in giro, solo e soltanto adesso? Tutto è dipeso, secondo quanto hanno spiegato sia Valentini sia Giuliani, dal tono e dal contenuto della e-mail ricevuta in serata di giovedì. E che cosa avrà mai scritto l'Avvocato? Ebbene, a quanto sembra, Vincenzini, a nome e per conto dei suoi assistiti Auricchio e Susanna, avrebbe scritto che non è stato possibile prendere in considerazione la proposta fatta dalla Valore e, qui sta la chiusura totale a ogni possibilità, nemmeno effettuarne una nuova. 

Valentini, però, si aspettava una controproposta sia pure senza voler entrare nel merito dei valori economici che sarebbero stati utilizzati, ma, semplicemente, per avere una sorta di base di partenza su cui trattare. La cordata Vincenzini-Auricchio-Susanna avrebbe, in sostanza, motivato il proprio ripensamento con una serie di motivi tra i quali l'eccessivo valore attribuito alla squadra. Infatti, il prezzo richiesto da Valentini per la squadra sarebbe assurdo perché non esiste, al momento, un parco giocatori di valore rilevante e, tenuto conto delle spese annuali di 1 milione e mezzo di euro, la squadra ha un valore pari a 0 o quasi; quanto al fotovoltaico - anche a chi scrive sia Auricchio sia Susanna avevano manifestato grande interesse, nel corso dell'incontro-intervista di alcune settimane fa, per lo sviluppo del fotovoltaico non solo a San Donato, ma, più in generale, per le scuole di tutto il territorio comunale e non solo - a seguito della nuova normativa Romani.

Tutto il progetto richiederebbe tempi eccessivi e incentivi non sufficienti, quindi il valore del terreno è, per le intenzioni della cordata, relativamente inconsistente; infine, ed è su questo punto che si è scatenata la reazione nella conferenza stampa di Valentini e Giuliani, il progetto stadio. Secondo l'avvocato Vincenzini, al di là dei dubbi e delle perplessità manifestate sin dall'inizio della trattativa sulla potenziale realizzazione della ristrutturazione del Porta Elisa e nonostante i tentativi più o meno riusciti di rassicurazione, la situazione è tale e quale è sempre stata e il progetto solo e soltanto un progetto e, per di più, inviso a parte della classe politica lucchese che avrebbe espresso in più sedi riserve sulla durata della concessione.

Questi sono, in esclusiva, i retroscena di una trattativa sorta tra le speranze dei tifosi e della città e naufragata miseramente come hanno annunciato, allo stadio ieri pomeriggio, sia Giuliano Giuliani sia Giovanni Valentini.

Aldo Grandi

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