Esplode l'ira dell'avvocato Vincenzini: "Non abbiamo mai detto che il progetto della Lucchese non si farà, ma solo accennato alle perplessità di parte della classe politica per la durata di 99 anni, ritenuta eccessiva, della concessione dello stadio. Le dichiarazioni di Valentini e Giuliani sono strumentali"

12/03/2011 10:43

E' bastato dare un'occhiata a quanto ha riportato, praticamente in diretta on line, da Gazzetta Lucchese, per far sobbalzare dalla sedia l'avvocato Ugo Vincenzini e i suoi due clienti Susanna e Auricchio. Ieri sera, dopo aver appreso che Giuliani e Valentini chiedevano conto di come la cordata dei tre ex Moschettieri avesse potuto sapere che il progetto dello stadio non si farà mai, ha alzato la cornetta del telefono e ha voluto precisare la propria posizione.

"Se le parole dette da Giuliano Giuliani e da Valentini sono state riportate con esattezza e non ho motivo di dubitarne vista la serietà della testata giornalistica che le ha pubblicate - ha detto Vincenzini - esse sono strumentali mentre le mie sono state strumentalizzate. Noi non abbiamo mai detto né scritto che il progetto dello stadio non si farà, ma solo manifestato i nostri dubbi e rilevato quelli di parte della classe politica non sul progetto o sulla sua realizzazione, bensì sulla durata di 99 anni della concessione richiesta dalla società rossonera al Comune. Sono due cose ben diverse. Inoltre noi non abbiamo fatto una controfferta ed è vero che io l'avevo annunciata a Valentini, perché quando ci siamo resi conto che il fotovoltaico a San Donato, alla luce del decreto Romani, sarebbe stato impossibile e per noi non più incentivante, era chiaro che tutto il progetto non poteva essere portato avanti. E' stato lo stesso Valentini a  dirmi ripetutamente che non si poteva scindere la squadra dal fotovoltaico e dallo stadio altrimenti, chissà, magari un'offerta, certpo non di due milioni per la squadra, l'avremmo anche potuta fare, ma lui mi ha sempre detto, non fatemi un'offerta ridicola. Questa è la verità. Noi non vogliamo farci pubblicità gratuita, anzi, i miei clienti non ne hanno bisogno né la cercano".

Aldo Grandi