Rossoneri in coro: "Mai in partita, purtroppo. Sconfitta meritata, ma non buttiamo via quanto fatto di buono sinora"

13/03/2011 19:40

Matteo Bertoli è uno dei primi a vedersi nei pressi della sala stampa dell'Arena Garibaldi, prova a scaricare la tensione cumulata con una sigaretta nei pressi del pullman rossonero. L'analisi del match è onesta: "Gara iniziata male e noi ma in partita. Abbiamo sofferto moltissimo il Pisa e anche il campo non ci ha aiutato, ma questo non è naturalmente un alibi. Per molti di noi era la prima gara di questa importanza, possibile che se ne sia risentito. Le assenze? Ci vorrebbe la controprova, ma anche questo non può né deve essere un alibi. Il gol annullato ci ha finito di tagliare le gambe".

Ha sognato settimane, forse mesi di giocare questo derby e magari di essere decisivo. In campo è sceso, ma, come i suoi compagni, non ha lasciato una traccia indelebile sul match. Marino Taddeucci (nella foto) è naturalmente giù: "Tutti, io per primo, si aspettavano un mio gol che non è arrivato. Oggi, subìto lo svantaggio, siamo usciti di scena e nella ripresa siamo calati. Speriamo ora di fare di più nelle prossime gare, ma l'amarezza è tanta. Peccato. Se vogliamo trovare un aspetto positivo, si può solo dire che la classifica rimane confortante".

Mirko Pennesi ha provato a tenere a galla la Lucchese, un po' come era successo contro il Taranto, ma le sue parate non sono bastate: "Ci sono stati parecchi errori generali, eravamo troppo lunghi sin dall'inizio e il loro reparto offensivo è di gran livello. Le mie parate? Nel primo tempo ne ho dovute effettuare, ma è il mio mestiere; nella ripresa, invece, sono stato poco impegnato. Resta la consolazione che, comunque sia, stiamo facendo un ottimo campionato".

Dario Bova scuote la testa: "Loro sono partiti meglio e dopo il gol non siamo stati in grado di reagire e rientrare in partita. Forse ha pesato l'aspetto psicologico: molti di noi, a partire da me, abbiamo vissuto la gara in modo speciale. Il gol di Crocetti? Per l'arbitro era in fuorigioco".

Fabrizio Vincenti