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Giovannini: "Capisco l'amarezza dei tifosi, che č anche la mia, ma dobbiamo guardare avanti. Il possibile deferimento? Siamo tranquilli e, per la cronaca, sono due le situazioni che coinvolgono la Lucchese"
17/03/2011 10:50
Per chi non l'avesse capito, il primo a cui girano le scatole per il derby perso malamente a Pisa è lui. In un momento non semplice dal punto di vista societario, almeno dal campo sembravano arrivare soddisfazioni ed aprirsi scenari insperati. Ora, tutto si ridimensiona. Paolo Giovannini ne è perfettamente conscio. E amareggiato.
"Ci sono rimasto male, e capisco i tifosi per i quali questa gara era speciale, ma domenica si rigioca ed io per primo deve pensare alla prossima gara, archiviando il derby".
Le ambizioni della Lucchese escono decisamente ridimensionate dalle ultima due gare.
"Distinguerei i due match: contro il Taranto, una squadra che sta attraversando un momento di forma splendido, abbiamo fatto, nonostante tutto, bene, a Pisa no. In ogni caso, abbiamo dimostrato di avere dei limiti per disputare un campionato di un certo tipo. Molto probabilmente non eravamo da ultime posizioni, ma non siamo nemmeno attrezzati per un campionato di vertice e mi riferisco a 360, non solo ai giocatori"
Il giudizio complessivo sulla stagione resta però positivo.
"L'obiettivo di mettersi dietro un certo numero di squadre mi pare lo stiamo centrando. Inoltre abbiamo un organico con ragazzi di prospettiva, penso ai vari Lollini, Pennesi, Pezzi, Marotta, Grassi. Tutta gente che pur avendo poco presenze in categoria sta disputando un bel campionato. Semmai, anche a Pisa, si è visto che continuiamo a pagare qualcosa sul piano dell'esperienza".
A che si riferisce?
"Faccio due esempi: Grassi e Pezzi, nel derby, hanno commesso un paio di errori a livello di lettura della situazione di gioco che in altre circostanze non avrebbero commesso. Significa che ancora non hanno raggiunto quella maturità per affrontare gare del genere. Sono convinto che nei prossimi mesi quel tipo di problemi riusciranno a superarli".
I tifosi avevano cullato per un po' la speranza dei play off.
"Lo so, ma so anche che in dieci anni di terza divisione, la Lucchese è andata ai play off in due sole circostanze, nonostante allenatori importanti, giocatori noti, direttori di primo livello. Segno che non è così facile arrivarci. Tutto sommato, visto che veniamo dalle categorie inferiori non mi pare un campionato, il nostro, da disprezzare. Tutt'altro, visto che a fine marzo potremmo essere virtualmente salvi".
Come fare a tenere alte le motivazioni del gruppo, ora che la Lucchese rischia di trovarsi in un limbo?
"Credo che le motivazioni verranno da sé non ci scordiamo che ci sono calciatori che stanno cercando di ritagliarsi un posto al sole in categorie superiori e che, comunque, sono tutti professionisti che del calcio fanno un mestiere".
In questi giorni si è parlato molto del possibile deferimento della Lucchese: qual è la sua opinione sull'argomento?
"Sapevamo della cosa, ma abbiamo ritenuto non necessario divurgarla perché non siamo nemmeno al deferimento e per noi, di fronte alle problematiche societarie e di campo, ci è sembrata una cosa ininfluente e dalla quale la Lucchese uscirà senza particolari problemi. Ci è sembrata eccessiva l'attenzione dedicata all'argomento. Per la verità i possibili deferimenti sono due, oltre al caso legato ad Indiani, ce n'è un altro che riguarda un collaboratore del settore giovanile e anche me stesso in quanto avevo il potere di firma societario in quel periodo. Si tratta di un episodio (un'accesa lite con un commissario dell'AIA ndr) avvenuto in una gara del settore giovanile, anche questo contiamo non abbia grandi conseguenze per la Lucchese".
Quanto a Indiani, però, rischia una squalifica.
"Resta un problema suo che affronteremo semmai più avanti. Voglio aggiungere che Indiani con noi è stato corretto e anche su questo fronte siamo tranquilli".
Gazzetta Lucchese