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Marchini (PD) interviene sullo stadio e sulla Lucchese: "Ci attendono decisioni importanti sul futuro dei rossoneri, ma come si fa a vendere una societā il cui valore dipende da una ristrutturazione ancora da definire?"
29/03/2011 18:38
Celestino Marchini, consigliere comunale per il PD, interviene nella questione relativa allo stadio e al futuro della Lucchese.
"In un momento di ristagno sulla stampa della questione stadio, ad eccezione del continuo pontificare di un personaggio della politica locale della prima repubblica, e del continuare a sentire che il progetto è quasi pronto, mi sono posto alcune domande scrive Marchini - che da una parte mi hanno fatto riflettere e dall'altra mi preoccupano. Premesso che ritengo giusto che lo stadio sia realisticamente ristrutturato per consentire un'entrata alla società, non alla proprietà, mi sorprende la continua tiritera sulla stampa da parte dell'attuale proprietà, dalle cui dichiarazioni, in particolare dell'Architetto Valentini della Valore, sembrerebbe che la Lucchese Calcio abbia in tasca l'autorizzazione a ristrutturare lo stadio e a gestirlo per 99 anni".
"Mi chiedo - continua il consigliere di opposizione - chi, all'interno dell' Amministrazione (Sindaco, Assessore, Giunta), si è preso, se è vero, la briga di dare alla Lucchese una tale opzione o per lo meno la certezza di una tale opzione, senza che ancora sia stato presentato un progetto definitivo ed ancor di più senza che il Consiglio Comunale, a cui spetta la decisione finale sulla durata della convenzione, sia stato ancora coinvolto. Un Master Plan non può definirsi un progetto, ma un'idea su cui lavorare. Di certo alcune idee iniziali sono cadute di fronte alle problematiche del rispetto delle leggi. Viene spontaneo un dubbio e una domanda: ma quando si presenta un progetto, pur allo stato embrionale, non dovrebbe essere per lo meno valutata la fattibilità? Non sembra che ciò sia stato fatto dal momento che la multisala, di cui si parla, contrasta con l'evento sportivo (basta pensare ad una domenica in cui contestualmente ad una partita, magari a rischio, sono proiettati film che attirano centinaia di spettatori, chiediamo anche a loro la tessera del tifoso?) e quindi si pensa ad altre opzioni, per non portare all'attenzione un ridicolo parcheggio interrato di soli 500 posti, in realtà molti meno per la scomparsa di parte degli stalli attualmente esistenti sulle strade limitrofe e per la parte di parcheggio destinata all'albergo, se mai sarà fatto".
"Ho seguito, sulla stampa, la vicenda della trattativa per la cessione della Lucchese alla cordata di imprese edili. Mi chiedo: ma come si fa a vendere una società il cui valore dipende da una ristrutturazione, ancora da definire e da un parco fotovoltaico che potrebbe essere in contrasto con il Decreto emanato dal Governo (Decreto sulle energie rinnovabili che vieta la realizzazione di impianti fotovoltaici in terreni agricoli quali quello di S. Donato)? Ricordo infine che oltre allo stadio si parlava della ristrutturazione dei campi dell'Acquedotto, mi chiedo, sono stati dimenticati?".
"A me sembra in poche parole - conclude Marchini - che sia mancato un reale piano sportivo affiancato da un piano industriale che doveva valutare con attenzione la ristrutturazione dell'attuale stadio ed il suo inserimento nel quartiere e nel tessuto sociale della città. Perché non aver pensato ad una cittadella sportiva che partendo dalla palestra Bacchettoni, proseguendo per lo stadio porta ad un centro di recupero della traumatologia sportiva in parte del dismesso ospedale. Altrimenti, come sta avvenendo per il nuovo ospedale, dove solo ora sembra si capisca che manca un adeguata viabilità che dovrà per forza essere fatta, anche per lo stadio non vorrei che a causa di inidoneo progetto si arrivasse ad un risultato negativo per la Lucchese e per la città. Vorrei ricordare agli sportivi lucchesi che il bene della città è la Lucchese non i proprietari. Certamente la classe politica che amministra questa città, nei prossimi mesi dovrà prendere decisioni importanti per il futuro della Lucchese e i cittadini stessi: sarà all'altezza?".