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Biagioni: "Al momento posso solo dire che pagheremo una parte degli stipendi. Le penalizzazioni? Pazienza: non possiamo rimetterci altri soldi. Ora come ora č escluso che la Lucchese possa iscriversi al prossimo campionato"

27/04/2011 08:22

Giovanni Valentini, ormai, non ha più né voglia né voce per parlare di Lucchese. Troppo grandi l'amarezza e la delusione patiti da quest'uomo che, venuto a Lucca con grandi aspettative imprenditoriali, si è visto parare davanti poteri più o meno forti e più o meno vecchi che, con qualche schiaffo a destra e a manca, hanno tarpato progetti e ali alla Valore Spa di Prato. Di questo lui, l'Architetto, presidente della società che detiene l'80 per cento del capitale sociale del sodalizio rossonero, è sicuro al cento per cento. Così, se qualcuno può trasmettere, vista la fiducia che gode, il pensiero attuale della società immobiliare pratese, quel qualcuno risponde al nome di Fabrizio Biagioni, braccio destro sui cantieri di Valentini e presidente rossonero in sostituzione del dimissionario Giuliano Giuliani patron di Cipriano Costruzioni, socio di minoranza della Lucchese Libertas 1905 con il 20 per cento delle quote. Biagioni è uomo pratico, per di più catapultato, senza nemmeno tanto entusiasmo, all'interno di una fossa dove, come giri le spalle, rischi di trovarti a tu per tu con un leone pronto a sbranarti. Meglio, molto meglio avere a che fare con case da costruire e appartamenti da vendere anche se la crisi, nel settore immobiliare, è roba da non crederci.

Presidente Biagioni, che casino in questa Lucchese.

"Guardi, io direi di evitare di crearne ancora di più. Facciamo in modo, tutti quanti, che questa società abbia un futuro nel calcio che conta".

Parole sante le sue.

"Già, ma bisogna che ognuno dia il meglio di sé e noi della Valore siamo pronti, lo dico in tutta serenità e convinzione, a fare un grosso sacrificio economico affinche ciò avvenga".

In che senso mi scusi?

"Nel senso che siamo disposti a rimetterci anche un bel po' di soldi, ma dobbiamo trovare qualcuno disposto a farci un'offerta concreta, cosa che, al momento, non c'è mai stata".

E allora come si fa?

"Noi siamo consapevoli che, attualmente, è, praticamente, impossibile riuscire a trovare qualcuno disposto ad acquistare l'80 per cento delle quote, ossia tutto il capitale da noi detenuto, però crediamo che ci sia già chi è disposto a prendersi una parte. Ovviamente abbiamo delle lettere di intenti che potranno diventare realtà nel momento in cui il progetto stadio dovesse trovare una soluzione definitiva. Positiva s'intende".

Voi che cosa siete disposti a fare, nel frattempo?

"Glielo spiego subito. Intanto abbiamo deciso di estrapolare dal costo della Lucchese i terreni di San Donato. Gli attuali proprietari, ossia Valore e Cipriano Costruzioni, sono disposti a tenerli e a farci, un domani, quello che vogliono".

Un problema in meno, quindi, ma resta il progetto stadio.

"Vero, ma anche in questo siamo pronti a trattare. Questa mattina (ieri ndr) abbiamo presentato in Comune il master plan definitivo per la ristrutturazione del Porta Elisa. Si tratta di una versione che ha tenuto conto, nei limiti del possibile, di tutte le osservazioni avanzate da ambientalisti, Sovrintendenza, categorie professionali ed economiche. Il Comune lo ha protocollato. Adesso bisogna attendere l'approvazione della variante dello stadio. Quando? Non lo sappiamo, ma, certo, i tempi della politica non sono quelli della Valore o della Lucchese di oggi.Noi siamo pronti a scorporare anche questo progetto, nel senso che possiamo cedere il titolo sportivo con le sue apssività e restare in attesa degli eventi per quel che riguarda il Porta Elisa. E' ovvio che, qualora tutto vada in porto come speriamo, la nuova società dovrà riconoscerci qualcosa. Dobbiamo muoverci, però, velocemente perché la sopravvivenza della Lucchese Libertas 1905 è a rischio e su questo è bene dire la verità".

Cioè?

"Ad oggi noi non saremmo in grado di far fronte agli oneri derivanti dalla gestione societaria con la conseguenza che, se entro la fine di giugno le cose non cambieranno, saremo costretti a mettere la Lucchese Libertas in liquidazione. Attenti, però, non farla fallire che è un'altra cosa".

Cosa accadrebbe, quindi, nella peggiore delle ipotesi?

"Che sarà redatto un piano di riconoscimento e pagamento dei creditori che riceveranno quel che devono avere nell'arco di tempo necessario a racimolare i soldi, sei mesi, forse un anno".

E la Lucchese?

"A quel punto non esisterebbe più calcisticamente parlando".

C'è stato un incontro con i giocatori che reclamano gli stipendi di febbraio e marzo.

"Lo ripeto. Entro il 15 maggio pagheremo parte degli stipendi arretrati, di più non possiamo fare".

E le penalizzazioni?

"Pazienza, noi non possiamo permetterci di rimetterci altri soldi oltre a quelli già spesi. Cerchi di capirmi: che senso ha buttare via altri soldi se, all'orizzonte, non ci sarà alcunché di nuovo e positivo? Diverso sarà se, al contrario, qualcuno si farà avanti dimostrando che esiste volontà di andare avanti".

Ora come ora la Lucchese potrebbe iscriversi al campionato della prossima stagione?

"Lo escludo. Se avremo interlocutori validi potremo anche impegnarci in qualche modo, ma senza sviluppi concreti si chiude punto e basta".

C'è la mini-cordata Carruezzo-Contino pronta con un'offerta.

"Da noi non è venuto nessuno e, se mi consente, visto che siamo noi a vendere, ci farebbe piacere anche conoscere chi vuol comprare. Abbiamo letto che Carruezzo, persona degnissima e amata dai tifosi, incontrerà Giuliani di Cipriano Costruzioni. Bene, ma siamo noi a voler vendere l'80 per cento delle quote, non lui. Comunque sia ben venga Carruezzo, non abbiamo preclusioni verso chicchessia. Basta che ci venga fatta un'offerta concreta, qualunque essa sia, ma che sia un'offerta con dei numeri nero su bianco. Di sicuro, al momento, c'è solo la volontà, definitiva, della Valore di andarsene dalla Lucchese".

Aldo Grandi

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