Mister Indiani. "Sarà dura vincere, ma ci proveremo. Dopo la sconfitta di Castellammare, penso sia il minimo"

13/05/2011 15:20

Mister Paolo Indiani arriva in sala stampa allo stadio così tirato che più tirato non si può: "Vero - dice - alla fine di ogni stagione calcistica perdo sempre dai tre ai cinque chili. Che poi, però, rischio di mettere su durante le vacanze estive. Domenica arriva il Siracusa, spero di vincere, ma non sarà facile. Li ho visti in Tv e mi sono sembrati molto belli. Non mi sembrano, affatto, una squadra in abbandono. Vorrei dare, però, ai tifosi la ciliegina sulla torta, dopodiché nessuno si ricorderebbe della sconfitta di domenica a Castellammare".

"La formazione? - prosegue il tecnico - Sarei per tornare all'antico, anche perché non abbiamo elementi da provare come, per esempio, capita proprio al Siracusa che nelle ultime giornate ha mandato in campo qualche nuovo calciatore per fargli fare esperienza. Del Nero? E' infortunato. Marotta? Giocherà sicuramente, vedremo, comunque, oggi, che c'è l'ultimo allenamento".

"Non sarà facile anche perché dovremo trovare adeguate motivazioni - dice Indiani - anche se, lo dico in tutta franchezza, dopo la batosta di domenica basterebbe un po' di amor proprio per far venire la voglia di riscatto. Comunque sia non venitemi a dire che si deve giudicare questo gruppo dalla sconfitta con la Juve Stabia, sconfitta che mi ha dato fastidio. Io ero partito anche per perdere, ma c'è modo e modo. I soldi? Fino all'ultima partita di campionato un giocatore deve fare il proprio dovere. Ricordo io a S. Giovanni Valdarno, per un anno i giocatori stentatorno, ma l'anno successivo, con il campionato che avevano fatto, trovarono tutti un buon contratto. La verità è che i primi a rimetterci, in caso di scarso impegno, sono proprio i ragazzi. Dopo il 4 a 1 di Castellammare non ci sarebbe, a mio avviso, nemmeno tanto bisogno di discorsi per far venire la voglia di riscattarsi".

"E' stata un'annata positiva - conclude Indiani - Devo dire che da quando sono arrivato è stato fatto un buon lavoro. E grosso, fortuna che tutto è filato per il verso giusto e ci siamo salvati con due domeniche di anticipo. Fare di più? Credo, onestamente, che sarebbe stato impossibile".

Aldo Grandi