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Giuliano Giuliani torna a parlare: "Manfredini e Bini mi avevano parlato di un imprenditore romano e il nome era, effettivamente, notevole. Poi, mi sono visto spuntare Di Stanislao e ho detto: fermiamoci un attimo per riflettere"
16/05/2011 18:43
Grande presidente! Non ce ne voglia, l'amico Fabrizio Biagioni, ma, nonostante la sua nomina e l'attuale carica ricoperta ufficialmente, il vero, unico presidente, il solo che, fino a prova contraria, si sta facendo in quattro per salvare la Lucchese Libertas 1905 dalla scomparsa del calcio professionistico, è proprio lui: Giuliano Giuliani. Per giorni non ha risposto al telefono convinto che si debba parlare solo quando c'è qualcosa da dire; per settimane ha lavorato in silenzio cercando di trovare qualche buon samaritano disposto a investire sul sodalizio rossonero; è riuscito, in qualche modo, a ottenere da Giovanni Valentini, una sostanziale riduzione delle pretese economiche per l'80 per cento del capitale sociale detenuto da Valore Spa. Sperava, ci contava, ormai, che una delle cordate con cui aveva allacciato contatti, quella capitanata da Silviano Bini e Uber Manfredini, gente di calcio, avrebbe, alla fine, sottoscritto il patto di unità d'azione per rilanciare i colori rossoneri. Poi, improvvisamente, la doccia fredda e l'apparizione, purtroppo non sulla via di Damasco, di Paolo Di Stanislao, considerato l'affossatore del Lanciano di qualche anno fa e, attualmente, sotto inchiesta con la moglie per bancarotta fraudolenta in concorso. C'è voluta tutta la stazza fisica di Giuliano Giuliani per digerire un rospo come quello presentatogli dalla cordata di presunti amici-acquirenti. "Cosa volete che dica? - esordisce al telefono - Tutto sembrava a posto. Manfredini e Bini, gente serie e gente di calcio, mi avevano annunciato l'interesse, concreto, di un grosso imprenditore edile romano e il nome, effettivamente, era di quelli che contano. Poi, improvvisamente, ecco venir fuori uno dei presunti rappresentanti di questo imprenditore che, tra l'altro, sto cercando di contattare da cinque giorni e non riesco a trovare. Il mediatore era ed è Paolo Di Stanislao e, scusatemi, a quel punto ho preferito chiudere la trattativa e prendermi una robusta pausa di riflessione. I tifosi e i giocatori stiano tranquilli, io sono qui, come sempre. Però voglio che l'80 per cento delle quote che, tra l'altro, non sono mie, ma di qualcun altro, vada a gente che vuole fare il bene di Lucca, non a personaggi sulla cui trasparenza non ho le dovute garanzie. Ho incontrato Di Stanislao un paio di volte, comunque sia la trattativa si è arenata, ma non sono pessimista, anzi, resto fiducioso. Ho ancora qualche carta da giocare e qualche contatto da portare avanti. Purtroppo ci siamo beccati questi due punti di penalizzazione, ma guardate il Gubbio: con due punti in meno dall'inizio ha vinto il campionato"
Aldo Grandi