Giovannini: "Io al Pisa? Nessun contatto ufficiale: da qui non mi muovo sino a che non sono state sistemate tutte le situazioni dei giocatori e dei collaboratori. Quello che succederà a luglio non mi interessa"

27/05/2011 20:34

Paolo Giovannini ora è seriamente preoccupato. I giorni passano, le novità positive scarseggiano. Anzi, sono praticamente zero. Il suo nome è stato associato sui giornali di Pisa ai nerazzurri come direttore sportivo per la prossima stagione. Lui, però, smentisce.
"Non c'è stato nessun contatto ufficiale con il Pisa, dove oltretutto c'è un mio collega che ha ancora un anno di contratto. Fa piacere che il presidente Battini abbia stima di me, ma in questo momento non posso né devo pensare a cosa succederà dopo il primo di luglio. Non mi interessa, ho solo una certezza: che non farò il galoppino di nessuno dovessi anche lasciare il mondo del calcio e dedicarmi ad altro".

La situazione della Lucchese la vede ancora in ballo.
"Certo, c'è una situazione talmente pericolosa e nebulosa con accordi che si devono far rispettare che qualunque altro discorso è fuori luogo. Ho un impegno preciso con i giocatori e i collaboratori e non intendo sottrarmi".

Preoccupato sempre di più, vero?
"Sono molto ma molto preoccupato per le vicende della Lucchese. Si parla di programmi futuri e ci si dimentica che ci sono impegni che sono stati disattesi: prima la Valore si era impegnata a pagare tutti i debiti evitando i punti di penalità, poi, una volta presi, a fare il possibile per regolarizzare le situazioni, ora con l'ultimo consiglio di amministrazione è stata ufficializzata la decisione di non pagare più nulla".

Cosa si attende dalla nuova proprietà?
"Che faccia il suo dovere e regolarizzi le situazioni oltre a garantire tranquillità a giocatori e staff che stanno davvero passando momenti difficili senza stipendi".

Dà per scontato che la nuova proprietà sarà quella guidata da Luigi Gallo?
"No, non so come andrà a finire la vicenda, mi riferisco a chi riuscirà a gestire la società dopo il passaggio di mano della Valore. Sono davvero preoccupato visto che abbiamo ridotto i costi ma, a quanto pare, non è servito per pagare anche quel poco che ci sarebbe da pagare, senza considerare che i giocatori hanno accordi e che c'è da parlare di comproprietà. Il tempo è davvero stretto".

 

Fabrizio Vincenti