Giovanni Valentini su tutte le furie: "I genovesi se ne sono andati? Voi li avete fatti andare via e ora trovate un'altra cordata altrimenti la Lucchese viene messa in liquidazione"

31/05/2011 07:23

Colpa dei giornalisti. Soprattutto, anzi, sempre, di quelli che non danno retta a nessuno e scrivono quello che gli pare. Così, abbiamo appreso che Luigi Gallo, capocordata dei genovesi in procinto di rilevare le quote della Valore di Prato, ha deciso di ritirare la propria offerta. Avrebbe motivato questa scelta con l'aggressione verbale di cui sarebbe stata oggetto la cordata medesima da parte degli organi di informazione e dalle istituzioni. Certo, comprendiamo perfettamente che pubblicare, come abbiamo fatto, l'articolo del Corriere della Sera sull'arresto di Gallo nel 2005 per il fallimento del Torino Calcio o citare, come ha fatto un puntiglioso e meritevole collega, i non immacolati precedenti affaristici di alcuni dei componenti il gruppo, possa dare fastidio, ma tant'è. Lucca è stata Repubblica fino alla fine del Settecento e si è dovuta inchinare a Napoleone Bonaparte il quale, con tutto il dovuto rispetto per Gallo & C., pare avesse qualche capacità in più. Soprattutto, Lucca non è ancora diventata una Repubblica delle Banane anche se, nella sua classe politica, albergano noci di cocco dure come mine.

Colloquio telefonico tra un giornalista irresponsabile e l'Architetto: "Dicono che i genovesi se ne siano andati". "Non mi risulta - replica Valentini - Siete stati voi che li avete fatti andare via così ora dovrete trovarne altri altrimenti la Lucchese finisce in liquidazione". Se la Lucchese dovesse, realmente, venire messa in liquidazione da parte di Giovanni Valentini e dalla Valore spa, non scommetteremmo nemmeno un centesimo sulle future sorti della società immobiliare pratese, già preda di una crisi economica e di liquidità tutt'altro che facili da gestire. Giuliano Giuliani è lì che passa da un incontro all'altro per tentare di mettere insieme qualche imprenditore disposto a fare l'elemosina. Non esiste, a Lucca, gente con le palle pronta a dimostrare e a capire che una Lucchese nel baratro per due volte in pochi anni, anche a livello di immagine, sarebbe devastante. C'è, però, qualcuno che sta tenendo d'occhio le vicende societarie. Quel qualcuno si chiama Mauro Favilla, il sindaco che, oltre a essere furbo come una volpe e immobile come un democristiano d'altri tempi, si sciroppa due giri di mura a piedi due o tre volte la settimana. Favilla ha un'idea in testa...