Giuliano Giuliani spara ad alzo zero: "Adesso vedremo se onoreranno gli impegni. Non si possono fare solo discorsi"

27/06/2011 13:01

Giulianone, adesso, si è rotto davvero le scatole. Gonfia che ti rigonfia, alla fine scoppiare era inevitabile. Altro che incontro pacificatore organizzato dai mediatori di turno, altro che appello alla pacificazione dell'avvocato Petrocelli e del commercialista Serpi, altro che armiamoci e partite. Il socio di minoranza della Lucchese Libertas 1905, Giuliano Giuliani, poco fa ha inviato un fax alla Nice srl con cui ha comunicato, nonostante nessuno glie lo avesse, ufficialmente e formalmente chiesto, di rinunciare a ogni diritto di prelazione sulle quote acquistate dalla stessa Nice srl dalla Valore di Giovanni Valentini. "Mi hanno chiamato in causa - ha esordito Giuliani - dicendo che ero io a bloccare tutto. Bene, adesso, con questo fax, dichiaro per la seconda volta consecutiva di non avere alcuna intenzione di esercitare il diritto di prelazione. Quindi, che la nuova cordata di genovesi che ha acquistato le quote di Valentini, tiri fuori i soldi e iscriva la società al campionato. Faccia, inoltre, meno chiacchiere e cominci a pagare, perché fino a oggi, non abbiamo visto nemmeno un euro". Giuliani ha ricostruito, giorno per giorno, la ormai ridicola telenovela rossonera, chiamando in causa i genovesi, l'avvocato Gianfranceschi e l'amministratore della Lucchese Giuseppe Bulleri: "Il collegio sindacale ha ravvisato una difformità tra il preliminare di cessione e il contratto definitivo, ma a me non importa alcunché. Facciano ciò che credano. Io avevo già rinunciato al diritto di prelazione, ora lo ribadisco così non avranno più giustificazioni e dovranno pagare quello che hanno promesso e firmato davanti al notaio di Albenga. La Cassa di Risparmio di Lucca mi ha telefonato e un funzionario è venuto a trovarmi per dirmi che ci sono due rate da pagare per il mutuo dei terreni di S. Donato. Lo stesso funzionario mi ha detto che Bulleri e Gianfranceschi, con cui ha parlato, gli hanno detto che a pagare non ci pensano nemmeno e che vogliono trasformare l'acqua in vino. Non hanno un euro, ma la banca i soldi li vuole, o da loro o dalla Valore. Il funzionario mi ha detto che, intanto, vogliono i miei di soldi e di garanzie e io non posso fare altro che pagare la mia quota. Ma vi rendete conto che la Valore e la Nice hanno fatto un contratto di cessione delle quote senza cambiare le garanzie? In sostanza, sono valide, presso le banche, sempre le garanzie mie e della Valore, mentre la Nice non ha mostrato nulla. Ora capisco che Valentini non abbia alcun problema visto che la Valore, forse, non esisterà più, ma io no, io continuo a esserci a Lucca e a voler avere la faccia pulita. Adesso questi signori hanno via libera, ma ce l'avevano anche prima, per fare ciò che vogliono, ossia tirare fuori i soldi e andare avanti. Io sono qui, per la mia parte, vedremo adesso cosa sono capaci di fare loro".

Aldo Grandi