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Mister Bianchi: "Lucchese, tutta la vita"

27/02/2008 16:04

La domenica appena trascorsa per Paolo Bianchi, tecnico delle formazione Allievi regionali della Lucchese, non è stata di quelle che passano inosservate. I suoi ragazzi, impegnati sul campo quasi impossibile della Fiorentina, hanno dato vita ad una piccola impresa. Sotto di due gol con la prima in classifica sono stati in grado nei minuti finali della gara di rimontare e vincere. Una gioia immensa.

"E' stata una emozione indescrivibile. Posso dirti come sono andati i gol, raccontarti i festeggiamenti, ma quello che si sente dentro è difficile da esprimere. E' una emozione che non ti togli dal cuore tanto facilmente. Ora a due giorni dovrei stare meglio e invece posso dire che nelle ultime 48 ore ho vissuto in maniera più serena, con una rilassatezza una gioia sprigionatasi dopo la partita e che continua a rilasciare endorfina".

Paolo, come molti degli allenatori anche tu hai un passato da giocatore?

"Si, sono nato e cresciuto calcisticamente nella Lucchese. E per un lucchese d.o.c. come me è stato il miglior percorso possibile. Ho giocato sin dagli Esordienti in casacca rossonera e ho continuato fino alla Berretti e alla prima squadra, dove ho esordito all'età di soli 16 anni. Giocavo come libero, quando si usava ancora. Sono rimasto altri due anni nel giro delal prima squadra, fino all'81, poi ho iniziato a girare varie squadre. Purtroppo non sono mai riuscito a sfondare veramente nel mondo del calcio. Si sa, il successo è un treno che passa poche volte e se non lo prendi in poco tempo puoi salutare i sogni di gloria, se questi si chiamano serie A. Qualche problema fisico di troppo non mi ha certo aiutato. Ho comunque avuto una discreta carriera fino a 32 anni, quando ho appeso le scarpette al chiodo".

E poi la scelta di allenare è stata da subito una decisione felice?

"Assolutamente. Appena ho avuto l'opportunità di poter passare dall'altra parte, per così dire, proprio nella squadra della mia città, quella che ho sempre tifato e nella quale ho anche passato buona parte della mia carriera calcistica, non me la sono lasciata scappare. In particolare, mi fa molto piacere allenare i giovani. Sono emozioni diverse, e secondo me molto genuine. L'obiettivo è quello di veder crescere la propria squadra. Ad esempio un paio di piccole soddisfazioni in questi 5 anni me le sto avendo, con Benassi e Parenti che oramai sono nel giro della prima squadra. Finora ho allenato per 2 anni gli Allievi, 1 i Giovanissimi e gli altri 2 gli Esordienti. Oltre al calcio lavoro, e quindi questo è il massimo che posso dedicare al calcio, e credetemi non è poco dedicare praticamente tutto il tempo libero a disposizione. Ho sposato, però, la causa dei giovani e lo farò sino in fondo".

Hai Moduli di gioco preferiti o allenatori cui ti ispiri?

"No, non mi ispiro a nessuno di particolare. Per me con il 4-4-2 i ragazzi riescono a coprire il campo, difendere e attaccare allo stesso tempo, nel modo migliore. Sono sempre pronto a fare cambi in corsa, come quest'anno. In questo momento, infattti, sto giocando con il 4-4-1-1 per sfruttare al meglio le potenzialità di Valentini, schierato nel ruolo di mezzapunta e svincolato da compiti di marcatura. In fase di attacco ci sono anche Raffi, il centravanti, e i due esterni alti, Verdigi e Benlaidi".

Interessi extra calcio?

"Beh, ho praticato molti sport e adoro correre, anche solo per mantenermi in buone condizioni fisiche. Poi per il resto è quasi sempre calcio, anche con gli amici con cui gioco a calcetto. Con mio figlio, invece, non ho voluto calcare troppo la mano e ho deciso che scegliesse lo sport. E Gabriele, che ora ha 12 anni, praticamente ha finito per praticare quasi tutti gli sport, tralasciando proprio il calcio. Eh, non è un problema. Per ora basta che va bene a scuola!"

Lo sport in tv ti piace?

"Se devo essere sincero seguo davvero poco,. Come detto sono più uno sportivo, che un tifoso da divano. Ora che siamo ai momenti finali della Champions le partite le vedo, ma non sono così aggiornato. Anche perchè quest'anno non c'è la squadra per cui tifo, la Juventus".

In definitiva, se ci fosse un bel Lucchese-Juventus agli ottavi della cara vecchia Coppa Campioni, chi tiferesti?

"Me lo chiedi? Lucchese tutta la vita".

Andrea Amato

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