Bulleri supplica al telefono Gianni e Benedetti che sono, ormai, vicini alla sede fiorentina della Lega Pro: "Dite che l'assegno arriverà domani perché oggi al Banco di Lucca non c'era la corrente per computer e stampante"

30/06/2011 23:36

Troppo forte! Nemmeno l'Alberto Sordi dei tempi d'oro avrebbe potuto inventarsi una gag del genere. Quale? Presto detto. Sono le 17 o poco più di oggi pomeriggio. Bulleri e Gianfranceschi hanno alzato bandiera bianca comunicando che non hanno un euro per far piangere un cieco, figuriamoci per pagare la tassa di iscrizione della Lucchese Libertas 1905. Paolo Gianni, uno che Luigi Gallo meno lo vede e meglio sta - non è il solo - e Nicola Benedetti, segretario tuttofare del sodalizio rossonero, sono già partiti con l'assegno circolare di 32 mila euro e la documentazione necessaria per iscrivere in extremis la società di viale San Concordio.

La coppia, nell'auto, è in prossimità dell'aeroporto quando, improvvisamente, squilla un cellulare. E' Giuseppe Bulleri, davvero senza vergogna, che dice ai due dipendenti della Lucchese di riferire alla Lega Pro che l'assegno arriverà l'indomani mattina perché al Banco di Lucca non hanno potuto prepararlo essendo venuta a mancare la corrente elettrica. Gianni e Benedetti si guardano in faccia: ogni commento è superfluo. L'operazione iscrizione della Lucchese nonostante i morti di fame genovesi, va avanti e, fortunatamente, si conclude con successo.

Com'è possibile che il Banco di Lucca e la sua capogruppo Cassa di Risparmio di Ravenna non abbia l'energia elettrica per far funzionare computer e stampanti così da preparare un assegno circolare? C'è qualcuno all'interno dell'istituto di credito sulla circonvallazione il cui presidente è stato, nei giorni scorsi, arrestato unitamente a un consigliere di amministrazione, che può spiegarci dove sta la verità? Non per altro, ma la curiosità, a questo punto, è legittima.