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Le verità di Giuliani: "Chi pensa che l'abbia fatto apposta è inutile parlarci: ecco come sono andate le cose. Ci fossimo iscritti pagavo 200 mila euro, ora ne tirerò fuori 600 mila, ma i vincoli della Valore non hanno lasciato scampo"
14/07/2011 15:47
Due giorni dopo il fallimento, prova a dare la sua verità. Giuliano Giuliani torna a parlare dopo il drammatico epilogo di martedì scorso. Un fallimento non solo della società rossonera, che si presume avverrà tecnicamente più avanti, quanto personale, per il lavoro fatto, per i tifosi lasciati dopo soli tre anni nello sconforto ancora più totale.
Giuliani parla, e come spesso gli capita, non si ferma provando a ricostruire le fasi di una vicenda che ha distrutto la squadra cittadina. Sa di avere le sue parti di responsabilità, e lo dice, ma non accetta di passare come l'affossatore della Lucchese. Va avanti quasi due ore.
"Mi merito di essere insultato - attacca Giuliani anche se mi sono impegnato, ma, più di tanto, non ho colpe. Martedì è stata giornata lavorativa più brutta della mia vita. Sapete che la sera prima avevo mollato la spugna. Avevamo trovato una lista di persone che grazie a Giovannini si erano potute sentire rassicurate di trovarsi davanti ad un programma realistico e serio, con un'annata praticamente a costo zero".
"Noi e i nuovi soci - continua l'ex presidente rossonero - ci saremmo impegnati a versare 800 mila euro a fronte di debiti per 1.200.000: i 400 mila restanti li avremmo recuperati attraverso maggiori incassi. La CrLucca Pisa e Livorno si era dichiarata disponibile a congelare il debito o, in alternativa, a concedere un nuovo mutuo, stavolta ipotecario. L'adesione è stata massiccia, avevamo trovato la copertura totale, anzi, di più: il 114% di quello che serviva. Anche il problema della fideiussione era stato superato grazie ad alcune persone e all'intervento di Lucca Holding che avrebbe coperto la parte mancante".
"Cosa non ha funzionato? L'aspetto legale, era dalle 8,30 che ne ragionavamo con la Valore, la Nice non aveva sicurezze circa il fax proposto da Valore e non volevano assolutamente firmare. E' vero li abbiamo contattati in fondo, ma non volevo mettermi a parlare di questo senza avere soldi e fideiussione. Anche se devo precisare una cosa: con la Valore ne parlavamo da una settimana e l'unic strada sarebbe stata quella di un atto di retrocessione, la Lucchese tornava alla Valore a da lì a noi. Ma la Valore ha detto che non poteva, o non voleva, farlo: andrà appurato. L'ipotesi contenuta nel fax non stava bene né a noi né alla Nice e tuttavia il mio commercialista ha provato a chiedere alcune modifiche che non sono mai arrivate".
"Perché non andava bene? Perché non si è capito se la firma di Valentini aveva valore legale o meno e perché la Nice voleva che noi ci impegnassimo a pagare 840 mila euro qualora la Valore glieli avesse richiesti. Era impossibile. Le garanzie con i terreni di San Donato non c'entrano nulla, quello è chiaro che dovevano essere rese alla Valore. Perché 840 mila euro? Perché quella è la cifra, ma non siamo nemmeno riusciti ad appurarlo con certezza, che la Valore richiedeva alla Nice nel caso di mancata iscrizione della squadra. Una cosa è certa: contrariamente a quanto afferma Bulleri, la Nice non ha accettato di firmare nulla, siamo dovuti andare nel ristorante di Bulleri e convincerli a venire dal notaio ma a quelle condizioni non avrebbero firmato. Devo dire, però, che erano disposti a cedere la Lucchese a 80 euro, ovvero a un prezzo simbolico. La verità è che la Lucchese è stata fatta fallire e tutto è tracollato con l'atto di vendita a Nice: è stato tutto un sistema per spillare soldi a qualcuno e da ultimo gli ostacoli posti mi sono parsi un dispetto alla città".
"Io ho sbagliato anche a Natale, quando mi son dimesso: dovevo avere un atteggiamento più duro verso Valore, ma non è facile fare la guerra a chi ha l'80%, ma non posso accettare di passare come il responsabile principale di quello che è successo né, tantomeno, che l'ho fatto apposta. Chi lo dice non sa di cosa si parla: se ci fossimo iscritti sapete quanto dovevo tirare fuori in un anno grazie al piano predisposto da Giovannini? Circa 200 mila euro. Sapete quanti ne dovrò pagare in una settimana o poco più? Complessivamente circa 600 mila euro tra la fideiussione persa dello scorso anno, 328 mila euro domani per il mutuo alla CRL, più per saldare altri impegni. Qualcuno può dire che mi è convenuto? Chi lo pensa è persino inutile parlarci. io vado di sicuro a testa alta".
"Ora non ne vorrei sapere più - conclude Giuliani -e francamente non so nemmeno cosa faremo del 20% della società che ovviamente resta a noi. Domani non andrò all'assemblea dei soci e non so cosa faranno anche se il destino mi pare segnato. Dispiace che tutto quanto abbiamo fatto, compreso l'ultimo tentativo a cui hanno partecipato imprenditori seri vada perduto. E' una esperienza amarissima che si poteva evitare se ognuno avesse mantenuto fede agli impegni presi. Permettemi di ringraziare tutti gli imprenditori e le istituzioni che si sono adoperati, alcuni dei primi mi hanno chiamato anche dopo. Mio fratello Gabriele? Ci siamo spesi entrambi, lui anche più di me visto che è tifoso da più tempo. Il ruolo del commercialista Paolinelli? Ha fatto solo il suo mestiere, dicendoci che c'erano rischi enormi se si firmava. Sono stato combattuto tra la testa che mi diceva di fermarmi e il cuore che mi diceva di andare avanti, ho provato a buttare il cuore oltre l'ostacolo ma non è bastato".
Fabrizio Vincenti