Domanda: perché gli enti pubblici, dichiaratisi disponibili a versare contributi solo pochi giorni fa, non confermano l'impegno e danno il buon esempio per salvare il calcio lucchese?

18/07/2011 18:29

"Tutti froci con il culo degli altri", dicono a Roma, forse con stile poco british, ma estremamente azzeccato.  Ed è il modo di dire che ci rimbomba in testa in questi frangenti e prima di assistere ad un'altra puntata della commedia rossonera con iil rischio dell'ennesimo tragico esito.

Non più tardi di stamani l'assessore allo Sport Moschini ha ribadito la necessità di un impegno, peraltro modesto, circa 240 mila euro, dell'imprenditoria lucchese se non si vuole far scomparire del tutto la possibilità di ricreare una nuova società calcistica rossonera e non si vuole perdere l'opportunità (splendida) che la famiglia Maestrelli ha lanciato, peccato non l'abbia fatta solo pochi giorni prima o magari un mese fa: forse la Lucchese sarebbe stata ancora in Lega Pro 1.

L'appello dell'assessore lo sottoscriviamo in pieno a patto che si dia vita ad una compagine seria e che consenta di riuscire alla svelta da questa palude. Bruno Russo si sta spendendo in lungo e largo, ma, sinora, i contatti hanno datto vita a molti forse, qualche no, pochi sì.  Il tempo passa e ci chiediamo che fine hanno fatto i 200 mila euro che il Comune, la Provincia e le due fondazioni bancarie avevano complessivamente stanziato per salvare dal tracollo la Lucchese di Giuliani, Valentini e della Nice.

Se era un'offerta reale - e non abbiamo motivo di dubitarne, anche se a Lucca lo sport più diffuso non è il calcio ma il pettegolezzo pissi pissi bau bau e dunque c'è chi dubita anche di fronte all'evidenza - è il momento di riproporla, anche per importi minori per provare, dopo non essere riusciti a salvare una società nel mondo professionistico, a far sì che Lucca non scompaia del tutto dal panorama calcistico nazionale.

Sarebbe un bel segnale anche per gli imprenditori sulla serietà del progetto e un bello stimolo ad emulare, quota parte, le istituzioni. Altrimenti, ancora una volta, si rischia di essere "tutti froci con culo degli altri". Non è il caso. Siamo fuori tempo massimo.

Fabrizio Vincenti