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Bruno Russo amareggiato, ma non vinto: "Non è facile, eppure una volta, dietro a un nome come quello di Maestrelli, con la sua storia e la sua credibilità, avrebbero fatto la coda per aggregarsi"
24/07/2011 12:50
Anche di domenica Bruno Russo lavora. Ormai, la sua, è diventata una vera e propria Mission, auguriamoci non Impossible. Ancora qualche giorno e, poi, davvero sarà irrealizzabile il progetto dietro cui stanno gli imprenditori Riccardo Maestrelli e Andrea Bacci. Bruno Russo sa benissimo che questa è la grande occasione. Non solo per lui, ma per Lucca e i suoi colori. E i suoi tifosi. Pena, scomparire per un bel po' dal calcio che conta.
Bruno Russo, siamo al 24 luglio. Mancano pochi giorni alla scadenza. Se lei avesse mille euro a disposizione, le scommetterebbe sulla riuscita del progetto o sulla non riuscita?
Sulla non riuscita. La prossima settimana ho ancora due, tre incontri importanti che potrebbero servire a qualcosa, ma si tratta di piccole partecipazioni. Il progetto Maestrelli penso sia difficile da applicare perché, al momento, non ci sono i soci forti disposti ad entrare con la sottoscrizione delle quote, ma, magari, solo attraverso forme di sponsorizzazione. E questo non va bene ai Maestrelli e ai Bacci.
Maestrelli e Bacci?
Sì, Andrea Bacci è il socio di Riccardo Maestrelli, un po' come Grassi lo era di Egiziano.
Già, ma Grassi e Maestrelli non ebbero bisogno di soci per far diventare grande la Lucchese.
All'epoca, stiamo parlando di quasi trent'anni fa, erano altri tempi ed era un altro calcio. Le cose sono cambiate radicalmente.
Cosa le sta insegnando questa impresa cui si sta dedicando con grande passione e tenacia?
Che i poteri forti non esistono. Nel senso che, una volta, gli imprenditori avrebbero fatto a gara per accordarsi con un nome come quello di Maestrelli, oggi, invece, fanno gara a scappare. Eppure io credo che la storia delle persone abbia un significato e un'importanza e la famiglia Maestrelli ha una credibilità sportiva e economica di primissimo piano.
Questo perché accade a suo avviso?
Non c'è a Lucca la mentalità per fare calcio a certi livelli. Non è una questione economica, la gente ci sarebbe, ma non c'è la mentalità. Tutti credono che il calcio sia una fabbrica di debiti.
Beh, non è che gli esempi siano stati tanto allettanti...
Ed è sbagliato pensare così. Non è il calcio ad essere una fabbrica di debiti, ma le cattive gestioni societarie. Se io ho un albergo e questo va male, forse dovrei cambiare qualcosa, il direttore magari, ma non per questo investire negli alberghi sarebbe sbagliato.
Se non andrà in porto il progetto Maestrelli, niente serie D, ma ci resterà l'Eccellenza, comunque?
Guardi, ho ancora qualche giorno per effettuare dei sondaggi, dopodiché, come ha detto anche Maestrelli, sarà inutile procedere. E quanto al sottoscritto, una volta esaurita l'opzione Maestrelli, non avrò più motivo di interessarmi della cosa.
Aldo Grandi