Braglia: "Sono in buona fede e mi tutelerò in ogni modo. Ritengo ci sia stato uno scambio di persona"

29/02/2008 16:42

Non c'è niente da fare. La faccenda della squalifica - nonostante tutto sommato qualcuno possa pensare sia un dettaglio - rimane un cruccio per Piero Braglia. Che l'ha presa prima di tutto come una questione personale e che proprio per questo vuole affrontare direttamente, al di là di quanto sta facendo la società.

"Credetemi, io meglio di come ho fatto a Gallipoli - spiega Braglia - non posso comportarmi. Ho fatto tutto quanto era necessario per rispettare il mio status di allenatore squalificato. Che abbia usato il cellulare per comunicare con il campo è totalmente privo di veridicità, come pure che mi sia mosso verso la panchina per dare indicazioni. Ne sono talmente certo che ritengo che chi ha compilato il rapporto sia incorso in un errore di persona. Magari in buona fede, ma di errore si tratta ed è per questo che voglio sapere se mi ha identificato veramente, se ha perlomeno visto come ero vestito, perché sono sempre più convinto che abbia sbagliato persona. Magari, non avendo una idea precisa di come sono fatto, mi ha confuso con altri. E' davvero l'unica spiegazione possibile perché quello che mi imputano non sta né in cielo né in terra. Stiamo aspettando di vedere gli atti e poi decideremo come muoverci, ma siccome sono in totale buona fede mi voglio tutelare in ogni modo. Non è giusto quello che mi stanno riservando".

C'è chi si chiede se l'assenza di Braglia, con la sua personalità, il suo carisma, dalla panchina possa condizionare in qualche modo il rendimento dei giocatori. Sull'argomento il tecnico maremmano è tagliente come al solito: "Io le punzecchiature le do in settimana, non occorrono alla domenica e la squadra certe cose le sa fare prescindere da chi è in panchina. Anche Isetto sa a menadito come intendo il gioco del calcio e quindi non credo ci siano ripercussioni. O, almeno, è quello che mi auguro. Certo, il timbro della voce, come in tutte le aziende, un po' conta...Ma ripeto in questa faccenda , prima di tutto, c'è un problema di tutela del mio nome e della mia professionalità. E su questo non sento storie ". Avvertiti.

Fabrizio Vincenti