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Ecco il comunicato del Comune di Lucca dopo l'incontro con la famiglia Maestrelli: "La famiglia Maestrelli non vuole soldi, ma veri soci che si impegnino al loro fianco anche nella gestione del progetto sportivo"
29/07/2011 18:49
Speranze finite, tragedia inevitabile. La famiglia Maestrelli ha spiegato oggi al sindaco Mauro Favilla e l’assessore comunale allo sport Lido Moschini i motivi per cui, come hanno già annunciato nei giorni scorsi, non vedono più la possibilità di portare avanti il progetto “Lucchese”.
"Nel corso dell’incontro avuto nel pomeriggio con il primo cittadino - è scritto in una nota ufficiale diramata da Palazzo Orsetti - la famiglia Maestrelli, ringraziando Mauro Favilla e Lido Moschini per l’interessamento e l’impegno profuso nei giorni scorsi, ha anche teso ad evidenziare i reali ostacoli al progetto che mirava ad una rifondazione della Lucchese. Non si è trattato infatti dell’impossibilità di trovare imprenditori che affiancassero la famiglia nell’acquisto delle quote societarie, ma semmai di trovare imprenditori davvero interessati alla gestione della vita della squadra, che potessero anche assicurare quindi una certa continuità al progetto, qualora in futuro l’impegno dei Maestrelli per qualsiasi motivo potesse venir meno.E’ per questo motivo che le soluzioni proposte anche da altri, come quella dell’azionariato diffuso o delle entrate derivate da parcheggi non sono apparse loro assolutamente soddisfacenti. I rappresentanti della famiglia Maestrelli hanno chiarito che non si poneva tanto un problema di “capitali”, quanto piuttosto di continuità e di futuro della società. Quello che è venuto a mancare, quindi, è stata proprio che la città potesse esprimere altri imprenditori davvero interessati a sostenere il futuro calcistico della città. Inoltre la famiglia Maestrelli ha manifestato anche preoccupazione per la mancanza di tempo, visto che ormai per l’iscrizione alla serie “D” prevede che entro il 2 agosto si provveda al versamento delle quote di iscrizione, tempo che appare fortemente insufficiente per riuscire a trovare nuovi imprenditori e concordare con loro tutte le azioni da compiere per istituire la società ed iscriverla al campionato".
“Dispiace – commentano il sindaco Favilla e l’assessore Moschini - che vengano meno i principali attori di questa soluzione che era parsa molto affascinante, perché basava il futuro della società di calcio sui giovani e sulla formazione di un ricco vivaio di calciatori e perché aveva riscosso in città, per la prima volta, una rilevante compartecipazione sia di sportivi che di imprenditori che, fino ad oggi, non avevamo mai dimostrato la volontà e la disponibilità a partecipare attivamente con propri capitali alla vita sportiva della città”. L’amministrazione sta comunque cercando ancora di trovare comunque una soluzione prospettabile.

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