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Si riparte con un pezzo della nostra vita: il pallone rossonero torna a rotolare
08/08/2011 19:27
La frase che sintetizza il clima l'ha pronunciata Riccardo Guidi, preparatore atletico da anni della Lucchese: "Qui c'è un pezzo della mia vita, non potevo dire di no".
E dev'essere stata una frase meditata e detta da tanti in questi giorni. A partire dai tifosi, che hanno risposto alla grande sin dal primo allenamento odierno. Davvero moltissimi i supporter rossoneri presenti, che hanno ingollato questo nuovo, amaro calice di una categoria mai conosciuta in 106 di storia con grande dignità e altrettanta voglia di sostenere la squadra.
Ma, stamani, al primo allenamento dell'Fc Lucca, sono stati anche tanti altri coloro che devono aver pronunciato quella frase, anche per darsi coraggio. Nel recinto dello spogliatoio, mezza Lucchese di ieri - medico, massaggiatori, preparatore atletico, custodi, segretario del settore giovanile, magazziniere - e alcuni spezzoni che il rossonero lo hanno conosciuto e perso in precedenza, come Cotrozzi e la neosegretaria Roberta Coselli. Senza considerare alcuni dei giocatori in campo, come Napolioni o i giovani Nannini e Davini, e quelli fuori, ormai ex, come Russo e Tambellini. E in attesa dell'arrivo di Vittorio Tosto.
La stessa frase la devono aver pronunciata anche i giovani imprenditori che si sono assunti la responsabilità di rompere il ghiaccio: Giannecchini, Micheloni, De Luca e company. Tutti tifosi che si sono messi le mani in tasca per non disperdere al vento un patrimonio che è di tutta la città. Anche quando questa non se ne accorge o fa finta di non accorgersene.
Più che di entusiasmo è bene parlare di voglia di ripartire, di
riprendere nuovamente un cammino ancora una volta brutalmente
arrestatosi nel maledetto mese di luglio. E di riprovare a risalire una china davvero complicata.
Ora la parola torna al campo, prima di tutto al nuovo mister, Giacomo Lazzini, che come un po' tutti gli altri protagonisti di questo nuovo capitolo di storia rossonera dovrà rimboccarsi le maniche e provare a rimettere in moto la Pantera. Ci vorranno tanti innesti di qualità se, come d'obbligo, ripetiamo: d'obbligo, si dovrà tentare la risalita. Ci vorrà, anche, l'aiuto di tutti. E un pizzico di buona sorte che, si sa, aiuta gli audaci.
Fabrizio Vincenti