Bruno Russo: "Io sono avvelenato la mattina quando mi alzo e la sera quando vado a dormire. La squadra deve capire che essere a Lucca e in Eccellenza vuol dire giocare, ogni gara, come se fosse una finale di Champion's League"

22/09/2011 12:08

Bruno Russo è uno che non molla. Non lo faceva quando giocava e poteva, da solo, dare l'anima in campo, figuriamoci se è disposto a tollerarlo adesso che è costretto a stare a guardare i ragazzi giocare e non può dare prova della sua grinta. "Incazzato io domenica pomeriggio a M ontemurlo? - esordisce il Bruno rossonero - Diciamo che ero arrabbiato, perché non si possono regalare dieci minuti all'avversario come abbiamo fatto noi. Non sempre, poi, si riesce a recuperare. Questa ragazzi devono capire che ogni partita va giocata come se fosse una finale di Champion's League. Io mi sento responsabile verso la gente che ci ha dato fiducia, verso il pubblico e verso la città. Non possiamo far finta di niente. Redomi? Un ottimo elemento, ma anche per lui vale lo stesso discorso. Se pensa di essere venuto a Lucca e di poter giocare senza grinta e cattiveria solo perché proviene da categorie più alte, si sbaglia di grosso. Qui serve avere il coltello tra i denti e dalla parte della lama per di più. Io sono avvelenato quando mi alzo e quando vado a letto, perché sento di avere delle responsabilità. Posso smettere quando gli obiettivi che la Lucchese insegue saranno raggiunti e per me non vuol dire vincere una gara, ma vincerle tutte. Domenica arriva la Pro Livorno. Purtroppo al Porta Elisa per noi è tutto più difficile perché le squadre si esaltano e giocano alla morte".

Al Gra.