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Lucchese al centro del dibattito politico: le opposizioni chiedono chiarezza sullo stadio e sul futuro. Favilla: "Sempre stati corretti, in futuro possibile la fusione con la Fortis"
24/10/2011 20:40
E' già battaglia nel mondo politico sul passato, ma anche sul futuro, del mondo calcistico cittadino colorato di rossonero. Giovedì prossimo, alle ore 15,30, è previsto un Consiglio comunale straordinario dedicato alle (tristi) vicende della Lucchese Libertas richiesto dalle opposizioni, ma già questo pomeriggio, durante una seduta congiunta delle Commissioni Cultura e Urbanistica, si sono intravisti i bagliori della battaglia. Il centrosinistra vuole, pretende, spiegazioni su come sia stato possibile assistere a due fallimenti in tre anni della principale realtà calcistica cittadina e su quale ruolo abbia giocato il Comune. Non solo, chiede anche che la variante sullo stadio Porta Elisa venga stralciata e si faccia chiarezza sulla convenzione dello stadio per la nuova società. Il sindaco Favilla, assistito dall'assessore Moschini, invece, ritiene che tutto sia chiaro e che, soprattutto, l'amministrazione abbia fatto tutto quanto era nelle sue possibilità. Ora, è il pensiero del sindaco, bene non stralciare la variante che potrebbe servire in futuro e dare appoggio alla nuova società per la quale prevede una futura fusione con la Fortis Lucchese per ampliare anche il proprio settore giovanile.
"La questione stadio - ha sottolineato Alessandro Tambellini capogruppo del Pd - assume importanza nel quadro dell'attuale situazione in cui versa la Lucchese Libertas. Da un lato, se si considera ormai superata l'ipotesi della ristrutturazione, va revocata la variante; dall'altro si deve chiarire, evitando danni per il Comune, la storia della convenzione firmata dall'amministrazione con la vecchia società per l'affidamento dello stadio per 99 anni. Sullo stadio, crediamo sia giusto ripensare il tutto all'interno del nuovo piano strutturale. Senza considerare che il progetto originario parlava di quei terreni di San Donato dove doveva sorgere il nuovo cimitero cittadino. Quanto allo sport, c'è da sottolineare come si sia tentato di illudere la città con una sorta di gingillo, ovvero una squadra in alte categorie, sapendo che non era possibile. Si deve puntare sui giovani e non su professionisti di medio livello come fatto sinora".
Secca la replica del sindaco che ha parlato di linearità e correttezza nelle scelte dell'amministrazione senza peraltro farsi coinvolgere nella gestione della società sportiva e ripercorso tutte le tappe degli ultimi tre anni. "Alla società che rilevò i colori rossoneri tre anni fa - ha spiegato Favilla - non è mai stato promesso niente. Inizialmente si parlava di una possibilità per San Donato, ma la scartammo perché avrebbe voluto dire fare una variante a beneficio di privati e dunque un atto molto discutibile, anche se continuo a ritenere che quella soluzione sarebbe stata la migliore da un punto di vista urbanistico. A quel punto è stata proposta la soluzione del Porta Elisa sulla quale non c'è stato nessun contratto ma solo un protocollo d'intesa come tanti altri e che è già decaduto a questo punto. Nessuno può rivendicare nulla: sono ragionamenti senza senso. Anche questa scelta la ritengo valida da un punto di vista urbanistico, semmai i dubbi sono sotto il profilo della convenienza economica per chi si dovrebbe far carico della ristrutturazione. Per il Comune, invece, è sicuramente un'operazione che vale la pena di portare avanti, anche se, naturalmente, non ora visto anche dove si trova la squadra cittadina. Non c'è ragione, insomma, di revocare la variante visto che a quel punto un eventuale percorso dovrebbe riniziare da capo".
"Quanto alla nuova società,- ha continuato Favilla - ci siamo attivati appena la Libertas non ha ottemperato agli impegni per l'iscrizione. In un primo momento sembrava ci fosse la disponibilità della famiglia Maestrelli, che poi si è tirata indietro perché a detta loro non c'erano imprenditori del posto disponibili ad affiancarli. E non è valso nemmeno il mio tentativo finale, quando alcuni imprenditori si sono fatti vanti, per farli cambiare idea. Tramontata questa ipotesi, e con essa la speranza dell'iscrizione alla serie D, si sono fatti avanti un gruppo di imprenditori locali, imprenditori e tifosi allo stesso tempo, che hanno manifestato la disponibilità ad impegnarsi in una misura non superiore alle loro possibilità. L'ipotesi di fusione con la Fortis Lucchese non è stato possibile perseguirla per mancanza di tempo, ma la nuova società è possibile si fonda con l'altra realtà cittadina per il prossimo campionato anche per poter contare su molte squadre del settore giovanile. Quanto al problema della concessione dello stadio, abbiamo preferito non usare le maniere forti per evitare azioni di risarcimento, ma, lo sottolineo, l'Fc Lucca è la squadra che rappresenta la città".
Pieno di quesiti l'intervento di Antonio Sichi di Sel che ha ribadito come nonostante i due fallimenti in tre anni l'amministrazione e segnatamente il suo assessore allo Sport non abbiano minimamente recitato un mea culpa: "Se l'Fc Lucca rappresenta la città perché c'è ancora un problema sulla convenzione per lo stadio e per quanto attiene le stanze date alla Libertas? E ancora: perché sono state date delle stanze alla Lucchese Libertas e non ad altre realtà di terza categoria? Perché Maestrelli si è defilato? E cosa è successo l'ultimo giorno per l'iscrizione quando i soldi c'erano ma non è stata effettuata? E, infine, perché il sindaco ora dice che il progetto di ristrutturazione non reggerebbe da un punto di vista economico mentre prima sosteneva il contrario?".
Giuliana Baudone, di Progetto Lucca, è scesa in soccorso del sindaco: "Mi pare una caccia alle streghe per andare contro l'amministrazione comunale. Credo che ora sia più importante essere vicini alla nuova società che sta facendo bene dimostrando tutta la sua serietà: pensiamo al futuro più che al passato".
Accalorato, infine, l'intervento dell'assessore Moschini più volte citato come corresponsabile dei due fallimenti: "La verità è che Fouzi Hadj era fallito e che questa nuova società non è fallita ma non si è voluta iscrivere in Lega Pro. Da parte nostra avevamo trovato i soldi necessari per l'iscrizione. Non è vero che non abbiamo fatto nulla e ringrazio il sindaco per quanto ha detto: sono d'accordo con lui sul progetto di ristrutturazione dello stadio, non ha senso buttare via tre anni di lavoro quando la prospettiva in tutta Europa è quella degli stadi di proprietà"
Fabrizio Vincenti