Sabatini l'iper realista: "Stiamo con i piedi per terra, senza farsi prendere dall'entusiasmo: pensiamo al prossimo avversario"

26/10/2011 19:40

Niccolò Sabatini è sereno e tranquillo. Si racconta ai tifosi rossoneri e afferma di aver coronato un sogno: "Ho fatto le giovanili a Lucca - ha sottolineato il centrocampista - e sono arrivato sino al debutto in C1 contro il Pisa in un derby. Poi sono stato a Cappiano e a Viareggio in prestito. Dopo di che la Lucchese è fallita per la prima volta ed io avrei avuto ancora un anno di contratto".

Da quel momento le è cambiata la vita?

"Proprio così, ho capito che il calcio forse non era la strada principale che dovevo percorrere e ho deciso di concentrarmi sugli studi e per fortuna ho un lavoro che insieme al calcio mi può dare un futuro. L'anno successivo al fallimento della Lucchese andai ad Arenzano e mi ruppi il ginocchio. Da lì sono sceso di categoria facendo tutto sempre con il massimo impegno. Devo ringraziare la mia famiglia perchè mi è stata vicina in ogni momento".

Questa la considera la stagione del riscatto?

"Non so, intanto sono orgoglioso di essere qui a Lucca e penso di partita dopo partita senza farmi troppe illusioni. Vogliamo vincere il campionato, quindi, ogni domenica, i tre punti sono fondamentali. Questo è chiaro a tutti. Non voglio fossilizzarmi sul futuro perchè in questo sport può succedere di tutto. Intanto penso a godermi questo momento e far si che duri più a lungo possibile".

Allora parliamo del presente, un presente che si chiama Quarrata.

"So che è una squadra che ha subito pochi gol dall'inizio della stagione e che sarà un avversario ostico. Così ce lo ha presentato il mister e noi lo dovremo ascoltare in tutto e per tutto. Domenica scorsa ha subìto la prima sconfitta stagionale, ma quello che dobbiamo fare noi è pensare a noi stessi, senza pensare troppo agli avversari. È giusto lasciare da parte il Signa e pensare soltanto al prossimo avversario, impegnandoci affondo affinché tutto possa procedere nel migliore dei modi".

Che consiglio dà ai giovanissimi che sono in squadra?

"Quando parlo con loro a quattro occhi, dico loro di non illudersi e di continuare gli studi senza farsi prendere dall'entusiasmo dato che questo sport non è una cosa sicura e nel corso degli anni ho incontrato troppe persone che non hanno mantenuto le promesse".

Secondo lei cos'è che non va in questo mondo calcistico?

"Per esempio i presidenti che sono falliti una volta, non dovrebbero poter agire di nuovo o essere messi in mezzo alle società. Ci vogliono progetti seri come quello dell'FC Lucca".

Diego Checchi