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Marco Gonzadi, il dolce che non... stucca
26/10/2011 23:27
Non è uno che ama farsi immortalare o restare a lungo sotto la luce dei riflettori. Anzi. E' più probabile doverlo tirare per la giacca e convincerlo a rilasciare qualche commento perché, la sua natura, è di una persona più rivolta verso l'interiorità delle cose che non al loro aspetto esteriore. Marco Gonzadi è un dolce che, anche se lo frequenti senza limiti di tempo, non corre mai il rischio di... stuccarti. Non è semplice, anzi, il più delle volte il troppo appicciacato è sinonimo di fastidioso mentre lui, al contrario, è una persona fortunata perché possiede il grande dono della curiosità. E' anche uno che osa, istintivo e coraggioso negli affari, prudente e riflessivo nella vita quotidiana. Sposato, ha due figli, Niccolò e Arianna. Quando ha deciso di entrare nell'avventura rossonera, la moglie, a domanda precisa, gli ha risposto: "Ho fiducia in te, fai quello che credi sia meglio". Niente male come risposta, niente male come coniuge, soprattutto di questi tempi.
Con il papà, una volta terminati gli studi, ha portato avanti l'azienda dolciaria di famiglia, la G & D Dolciaria specializzata nella produzione di dolci capaci di catturare l'attenzione del cliente non appena lo sguardo si posa sopra di loro. "Sembra incredibile - spiega Gonzadi - ma è proprio così. Noi dobbiamo fare in modo che il cliente riesca, al più presto, a essere catturato dal dolce che gli proponiamo la mattina al bar per la colazione. E' un lavoro, il mio, che mi appassiona e che svolgo da dieci anni in compagnia del mio socio, Del Tredici, con il quale mi trovo benissimo e, lasciatemelo dire, ancora oggi credo che non avrei potuto incontrare di meglio. Abbiamo, insieme, altre due aziende, la Gonzadi Rappresentanze e la Deposito Nestlè".
"Perché sono entrato in questa avventura calcistica? - prosegue Gonzadi - E' stato, se così si può dire, per colpa di un comune amico di Bruno Russo il quale mi ha coinvolto invitandomi alla pasticceria Buralli, una sera, per conoscere Russo personalmente. Dopo averlo ascoltato non mi ci è voluto molto per dirgli che poteva contare su di me. Adesso sono contento, al di là dei risultati sul campo. Si è creato un bel gruppo, ci sono passione ed entusiasmo e tutti abbiamo interesse a che la Lucchese torni quella che era. Io, a dire la verità, sono sempre andato allo stadio anche se ammetto che, quest'anno, in Eccellenza, se non fossi diventato socio, probabilmente ne avrei vista sì e no qualcuna. Mi ha sorpreso, davvero, Russo, uno che, magari, è un po' impulsivo sul momento, ma che è una persona seria e di grande generosità. Quello che vogliamo raggiungere è un settore giovanile di grande spessore e per questo non passa settimana senza che, io e Bruno, si vada in giro per i campi della Toscana a cercare elementi di spicco e interesse. Possiamo contare sull'amicizia, ma non è una novità, di Pino Vitale e, magari, in futuro potrebbe anche fare nuovamente capolino Riccardo Maestrelli. Chissà, mai dire mai. Io ci ho parlato recentemente e ho capito che ha una grande voglia di calcio. Vedremo".
"La fusione con la Fortis Lucchese? - aggiunge Gonzadi - Posso dire con assoluta certezza che niente è stato ancora deciso e che siamo a un livello di ipotesi talmente inconsistente da non meritare nemmeno un accenno. Noi andiamo avanti così come siamo, cercando di gettare le basi per il futuro e consapevoli che, se passeremo di categoria, dovremo sborsare di più, ma siamo imprenditori non sciocchi improvvisatori. Giuliani? Ci sarebbe piaciuto averlo con noi, purtroppo è andata com'è andata. Ho praticato un po' tutti gli sport e il calcio mi è sempre piaciuto, la Lucchese, poi, è la mia squadra".
Aldo Grandi